Novak Djokovic domina Roman Safiullin in modalità express a Monte-Carlo



Novak Djokovic ha vinto la sua prima partita sulla terra battuta della stagione, ma è una delle poche lezioni che possiamo trarre dalla sua vittoria contro Roman Safiullin, questo martedì a Monte-Carlo (6-1, 6-2).

Il numero 1 del mondo è arrivato sulla Roccia nel bel mezzo di un periodo di dubbi. Battuto in semifinale degli Australian Open da Jannik Sinner, sorpreso al primo turno di Indian Wells da Luca Nardi, ha deciso di saltare il Masters 1000 di Miami, preferendo divertirsi sulle spiagge della Florida mentre i suoi colleghi mettere in scena lo spettacolo all'Hard Rock Stadium.

Affrontare Son al secondo turno?

Tuttavia si è affrettato a rassicurare. Gli ci è voluto meno di un quarto d'ora per portarsi in vantaggio per 3-0, doppio break. Il resto, senza voler mancare di rispetto a Safiullin, è sembrato un grande allenamento in cui il serbo ha recitato le sue scale. Quindi sì, sembrava acuto. Sì, si muoveva perfettamente su questa terra pesante. Sì, i suoi colpi erano precisi. Per il resto Safiullin ha dimostrato abbastanza quanto odiasse la terra battuta e non sapesse adattarvisi, tanto da non considerare questa vittoria espressa come una prova equivoca.

Per farlo bisognerà aspettare che le avversità siano più all'altezza (Djokovic affronterà nel turno successivo la vincente di Fils-Musetti). Ma il serbo, con lo sforzo di restare concentrato su tutti i punti, ha comunque dimostrato di non essere venuto semplicemente come vicino.



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