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Un nuovo affascinante studio suggerisce che gli antichi cacciatori-raccoglitori della Patagonia, in Argentina, avevano un rapporto unico con le volpi. In effetti, li allevavano come amati compagni molto prima che arrivassero i cani europei, circa 500 anni fa. Questa ricerca evidenzia le profonde connessioni tra esseri umani e animali in questa remota regione.
Volpi addomesticate 1.500 anni fa?
Questo nuovo studio descrive l'esame di una tomba scavata nel sito di Cañada Seca, a circa 210 chilometri a sud della città occidentale di Mendoza.
Sul posto, i ricercatori hanno identificato i resti di una volpe sepolti accanto a ossa umane. Questa volpe, identificata come a Il nonno di Dusicyon, specie ormai estinta, sembra essere stato un prezioso compagno per i cacciatori-raccoglitori dell'epoca. E per una buona ragione, le analisi isotopiche del carbonio e dell'azoto delle ossa della volpe scoperte nel sito archeologico di Cañada Seca hanno fornito informazioni cruciali sulla tua dieta. Tuttavia, queste analisi hanno mostrato che gli isotopi di carbonio e azoto presenti nelle ossa di volpe lo erano simili a quelli trovati nelle ossa umane scoperte nello stesso sito.
Nello specifico, gli isotopi del carbonio forniscono informazioni sulle fonti di cibo consumate dall'animale, mentre gli isotopi dell'azoto possono rivelare la posizione dell'animale nella catena alimentare. Le analisi hanno mostrato che la volpe aveva una dieta prevalentemente a base vegetale, cosa insolita per le volpi selvatiche della regione che in genere consumavano più carne.
Questa scoperta rafforza quindi l'ipotesi secondo cui la volpe fosse probabilmente addomesticato o semi-addomesticato, vivendo a stretto contatto con gli esseri umani e condividendo le loro risorse alimentari. Questa relazione tra volpi e esseri umani offre una visione affascinante delle interazioni tra le società umane preistoriche e gli animali selvatici della regione.
Come è scomparsa la specie?
Lo studio sfida anche una teoria da tempo accettata secondo cui i cani moderni della regione della Patagonia potrebbero farlo discende da un incrocio tra volpi locali e cani europei. Questa idea è stata avanzata a causa della presenza di cani domestici nella regione all’epoca in cui gli europei iniziarono a colonizzare il Sud America. Tuttavia, le analisi del DNA della volpe scoperta nel sito archeologico di Cañada Seca hanno rivelato che la maggior parte dei suoi discendenti con cani sarebbero stati sterili, mettendo seriamente in discussione questa teoria.
D’altro canto, lo studio suggerisce una spiegazione alternativa per la scomparsa della volpe Il nonno di Dusicyon. Mette in evidenza il ruolo del cambiamento climatico e dell’espansione umana Nella regione. Le prove archeologiche suggeriscono infatti che l’arrivo dei cani europei nella regione coincise con un periodo di sconvolgimento ecologico e cambiamenti negli habitat naturali.
Più specificamente, l’espansione delle popolazioni umane e in particolare delle pratiche di caccia avrebbero avuto un impatto significativo sugli ecosistemi locali in questo momento, portando a una perdita di habitat per le volpi autoctone. I cambiamenti climatici, come le variazioni della temperatura e delle precipitazioni, avrebbero alterato anche le condizioni ambientali in cui vivevano questi animali, riducendo ulteriormente gli habitat disponibili e mettendone così a repentaglio la sopravvivenza. La combinazione di questi fattori (espansione umana, pratiche di caccia e cambiamenti climatici) avrebbe quindi esercitato una pressione considerevole sulla popolazione di volpi. Il nonno di Dusicyonportando infine alla loro scomparsa.
I dettagli dello studio sono pubblicati sulla rivista Scienza aperta della Royal Society.
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