A Bastia Antonetti lascia la panchina per prendere quota ma «resta un allenatore, nel suo pensiero»



Sugli spalti dello stadio Armand-Cesari, il 16 marzo, Frédéric Antonetti assistette allo schiaffo subito dal Bastiais contro Saint-Étienne (0-4). Una sconfitta pesante che quella sera alimentò un po’ di più la sua riflessione. Una settimana dopo, ha contattato la dirigenza del club e gli ha proposto un piano, un progetto globale sulla politica sportiva che avrebbe voluto realizzare allo Sporting Club de Bastia.

“Stavamo cercando il prossimo allenatore e Fred Antonetti faceva parte della nostra lista. Ci siamo incontrati e lui mi ha detto che non era necessariamente questo il ruolo che gli sarebbe piaciuto ricoprire ma piuttosto quello di supervisionare la politica sportiva del club. Ci siamo rivisti, per diverse ore, e abbiamo registrato il suo arrivo, il suo ritorno allo Sporting »ha confidato il presidente Claude Ferrandi all’inizio dell’estate.


Dopo la sua estromissione dallo Strasburgo nel giugno 2023, il tecnico corso è tornato a casa, dalla sua famiglia, forse per respirare un po’ e fare un passo indietro. “Avevamo fatto il lavoro mantenendo il Racing in L1 e forse saremmo andati via se fosse arrivato un progetto importante”rivela Benoît Tavenot, all’epoca suo vice. Ancora molto legato allo Sporting, Antonetti la vede come un’opportunità per dare nuovo slancio. Quest’estate, circondato dal suo presidente e de Tavenot, che divenne allenatoreil tecnico ha presentato la sua visione focalizzata sul post-allenamento. “Sappiamo che i giocatori “made” tra i 25 e i 28 anni sono molto complicati per il Bastia. Il nostro reclutamento si è quindi concentrato sui giovani dai 18 ai 22 anni, provenienti dalla Nazionale, dalla L2 ma anche dall’Africa o dal Sud America e per aiutarli a progredire. La scelta di Benoît Tavenot, allenatore, va in questa direzione”ha detto al suo arrivo.

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Per questo Antonetti si è avvalso dei dati, di cui conosce il funzionamento pur essendo un allenatore vecchio stampo (63 anni), una piccola rivoluzione in casa Sporting. “Fred resta un allenatore, nel suo modo di pensare, nel reclutamento, anche sulle infrastrutture. Penso che non sia cambiato. Sta ancora lavorando altrettanto duramente. Trascorre molto tempo nel club. Per lui non c’è niente di peggio che non lavorare”dice Tavenot. Per il suo ex vice non c’è dubbio che un giorno tornerà in campo: “Sarà un club con un progetto ambizioso o una selezione ma tornerà lì. Ne sono sicuro. »



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