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Novak Djokovic non è stato quindi battuto davvero da nessuno, nel terzo turno del Masters 1000 di Roma, domenica scorsa, visto che il suo attaccante è arrivato vicinissimo alla finale, venerdì, battuto di poco dal tedesco Alexander Zverev, numero 5 del mondo, questo venerdì, in semifinale (1-6, 7-6 (4), 6-2).
Pensare che prima di questo torneo di Roma, il cileno Alejandro Tabilo (32esimo ATP) era riuscito a battere solo una volta un giocatore classificato tra i primi 25 al mondo… Ma, al 190esimo posto nell'ATP c'è un anno, il 26- Il mancino di un anno ha raggiunto diversi traguardi nelle ultime settimane. Impossibilitato a perdere un set al Foro Italico dall'inizio del torneo, Tabilo ha attaccato venerdì la sua semifinale, come se fosse normale per lui gareggiare contro una delle migliori 5 del mondo in un grande Centrale per puntare al Masters. 1000 di finale, quando era 190esimo al mondo appena un anno fa.
Una prima serie di appena mezz'ora
Particolarmente abile nell'attirare Zverev in avanti con un'ammortizzazione ben percepita, e notando che quest'ultimo aveva difficoltà a muovere efficacemente la sua grande corporatura (1,98 m) in queste terre lontane, Tabilo ha ampiamente dominato il primo turno (6-1 in 31 minuti).
E come se il suo braccio fosse diventato ancora più sciolto dopo questo primo atto, aumentò apparentemente la velocità dei suoi dritti. La sua capacità di alternare, da questo lato, palloni molto rotolati e tiri piatti molto veloci contribuisce non poco al livello raggiunto in Italia. Di fronte a uno Zverev accattivante ma privo di precisione per un'ora e mezza, Tabilo pensava di vedere il traguardo molto presto. Dopo solo 1 ora e 11 di gioco, sul 6-1, 3-3, un doppio fallo del tedesco lo ha messo in guardia per salvare un break fondamentale, cosa che è riuscito a fare avanzando in campo.
Lunedì il numero 4 del mondo?
Da quel momento in poi Zverev è stato il più convincente dei due, fino al tie-break. Poi è arrivata questa partita decisiva durante la quale Tabilo aveva improvvisamente una percentuale di scarto troppo alta, da tre punti ovunque, per completare la sua opera. Divenne allora evidente che qualcosa si era rotto nel cileno, senza dubbio sopraffatto dalla fatica della sua folle cavalcata. Sicuro delle sue forze, Zverev non ha avuto difficoltà ad ampliare un divario insanabile nel terzo set (doppio break 4-1), per raggiungere la decima finale del Masters 1000 della sua carriera e piazzarsi ad un successo dal sorpasso su Daniil Medvedev nel ranking ATP. , per passare lunedì al 4° posto mondiale.
Ora non resta che aspettare la seconda semifinale, venerdì sera, per scoprire se dovrà affrontare ancora un cileno (Nicolas Jarry, 24°) o se sarà l'americano Tommy Paul (16°) a farcela. lui faccia.
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