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Non è stato il vento – che soffia sempre più forte sull’Andalusia – né un’uscita dall’acqua su un falsopiano che si alza sulla sabbia della spiaggia di Torremolinos a fermare Alexis Hanquinquant. Questo venerdì, sotto un sole che fa venire voglia di trasferirsi nel sud d’Europa per sfuggire alla pioggia, il francese ha recitato ancora una volta il suo punteggio, come ha fatto dal suo arrivo sul circuito nel 2017 e come ha completato 29 gare senza sconfitte.
Perché, nonostante il nuoto dove “gli altri mi nuotavano addosso per impedirmi di partire”il francese ha mostrato la sua potenza in moto e la sua classe a piedi per arrivare ancora una volta senza stress al rettilineo finale e intascare una nuova vittoria con il suo tradizionale salto scherzoso, tagliando il traguardo con 1’50 » di vantaggio sullo spagnolo Nil Riudavets e 2’23 » su un altro francese, Pierre-Antoine Baele.
Un successo, il settimo dal 2017 per Hanquinquant ai Mondiali, che gli permette di scandire un anno magico 2024 con ovviamente il titolo paralimpico a Parigi e il titolo europeo a Vichy a settembre.
“È stata una stagione lunga e forse sono un po’ stanco”
“Sapevo che dovevo fare i conti con l’energia del momento, forse neanche io sono al 100%, spiegò, sorridente e fresco come uno scarafaggio, subito dopo aver tagliato il traguardo. È stata una lunga stagione e forse sono un po’ stanco. Ma sono contento del risultato, le gare le bisogna sempre vincere, non è mai facile quindi sono contento. »
Una constatazione che la caduta del connazionale Jules Ribstein ci ha ricordato. Titolato anche lui a Parigi e già quattro volte campione del mondo, quest’ultimo è caduto mentre pedalava prima di essere trasportato in ospedale (colpito a un arto superiore) e ha quindi lasciato il trono nella PTS2 (vittoria del belga Wim From Paepe).
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