Seduta dietro i banchi delle conferenze stampa, Alice D’Amato resta in disparte, all’estremità del tavolo, quasi nascosta. Simone Biles è al centro della scena. E ad Alice non sarebbe venuto in mente di interrompere questo accordo. “La qualificazione alla finale era già straordinaria, ha confessato. Quindi mi ritrovo in questa competizione con Rebeca (Andrade), Simone (Biglie), mi ha fatto venire i brividi. »
Non era una spettatrice ma viveva più un sogno che una finale. Tuttavia, ha avuto ottimi risultati ai Giochi (4a nell’individuale, 5a alle sbarre). Tuttavia, non era prevista alla trave. Ma niente è andato come previsto. Perché questi sono i Giochi. Perché è la palestra.
I favoriti, compreso Biles, hanno tutti commesso degli errori, tranne Alice. Senza dubbio il contesto di questa finale ha giocato un ruolo. Biles cominciava a stancarsi e la gara si è svolta in un silenzio che ha confuso i protagonisti. “La finale alla trave è sempre più stressantespiegò l’americano, ma regnava un grande silenzio. Di solito abbiamo sempre rumore di sottofondo… Questo silenzio non ci piaceva. »“Ha reso la situazione stressante”, osò Alice. Quindi non si udì alcun suono quando apparve davanti alla trave quando diversi concorrenti erano già caduti. “Ho cercato di non pensare, solo di eseguire i miei movimenti nel modo più pulito possibile. »
Ed è proprio questo che le offrirà questo titolo olimpico al quale assocerà subito la sorella gemella, Asia. Condividono tutto fin dall’infanzia, facendo della ginnastica la loro essenza. Entrambi dovevano essere lì con il body dell’Italia. Ma il 2 maggio, durante la gara individuale degli Europei di Rimini, Asia, in diagonale a terra, si è rotta i legamenti crociati del ginocchio. Alice d’Amato era allora sulle sbarre irregolari. Vide passare sua sorella, portata dal bastone. Il loro sogno olimpico, sempre condiviso, è crollato. In lacrime, la giovane si presenta alle sbarre irregolari. Strappa la medaglia d’argento in lacrime. Due mesi dopo, cantava Fratelli d’Italia. “Ho gareggiato per me stesso, lei dice, e per mia sorella. » Per sempre due.
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