Nonostante le intenzioni offensive nella afosa New York, Arthur Cazaux non è riuscito questo mercoledì a destabilizzare Brandon Nakashima, ancora molto sicuro delle sue azioni dopo aver schiacciato Holger Rune al primo round. Supportato da un servizio di notevole efficienza (13 prime palle sui primi 14 servizi, due punti persi sull’ingaggio nel primo set), l’americano ha saputo fare il suo gioco, nelle sue zone, nelle sue lunghezze di palla e in una stabilità immutabile atteggiamento.
Rotto alla fine del primo giro e all’inizio del secondo, il francese ha mancato il treno, colpa dell’incoerenza del rovescio, della goffaggine nei momenti chiave e delle risposte mal negoziate. Troppo instabile contro un Nakashima molto diligente, ha creato break point nel secondo set per cercare di rientrare in partita. Ma sul 3-4 ha dovuto affrontare un’esplosione di servizi vincenti che hanno finito per scoraggiarlo.
Mancanza di vittorie da allora la sua ottava finale agli Australian Openha capitolato velocemente nel terzo set contro un americano che non si è mai indebolito al servizio (75% dei punti conquistati dietro al primo, 12 ace), e che troverà al 3° turno il vincitore del match Kecmanovic-Musetti.
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