Non può farlo. Gira su se stesso ma non tocca più il fondo. La scorsa settimana, in casa in Irlanda del Nord, Rory McIlroy ha mancato per un soffio l’aquila al 18esimo che gli avrebbe permesso di accedere allo spareggio con il danese Rasmus Hojgaard. Questa volta, è stato privato del trofeo al BMW PGA Championship da Billy Horschel, già vincitore lì nel 2021, dopo aver piantato un’aquila a 18 anni sulla seconda buca dei play-off (putt in discesa di 8 metri).
Rory McIlroy, tuttavia, aveva un’enorme opportunità di vincere il torneo prima dello spareggio. Per questo, dopo un eagle a 17, gli è servito « solo » un birdie sul Par 5 di 18. Solo che ha sbagliato il suo colpo di ferro 4 per raggiungere il green in 2, evitando miracolosamente l’ostacolo d’acqua ma non è riuscito a fare il putt di avvicinamento per vincere il trofeo.
I play-off gli furono ancora una volta fatali, infatti ne perse 5 su 6 giocate in carriera, DP World Tour e PGA messe assieme. 5° alle Olimpiadi, 4° allo Scottish Open, 2° agli US Open, 4° al Canadian Open, le adesioni si susseguono per il nordirlandese ma la vittoria gli sfugge dal Wells Fargo Championship di inizio maggio . Il suo 18esimo trionfo sul circuito europeo attenderà ma la sua leadership nella Race to Dubai, di cui è due volte proprietario, è confermata.
Lawrence potrebbe nutrire rimpianti
In acqua alla prima buca dei play-off, anche Thriston Lawrence, due tiri di vantaggio all’uscita della 16esima dopo un allungamento di dieci metri, può nutrire rimpianti. Ha pagato in contanti il suo atteggiamento attendista sulle ultime due buche (nessun attacco al green in 2 sul Par 5 della 18, putt per il birdie troppo corto) mentre aveva il torneo in mano.
In testa all’inizio del 4° giro, ancora in testa a metà giornata, Matteo Manassero si è liquefatto dal 9° ed era completamente fuori gioco al 15° (fuori limite per una deviazione a destra). Nonostante tutto, è arrivato 4° (-17), insieme ad Aaron Rai e Matthew Baldwin.
Rozner e Coussaud 7°
Questi simpatici personaggi, che hanno onorato con la loro presenza il più grande torneo europeo della stagione, hanno finito davanti a due francesi. Con un putting un po’ più deciso, Antoine Rozner avrebbe potuto addirittura unirsi alla corsa per il titolo. Ma non è ovviamente questa la sensazione da mantenere dopo questa splendida settimana anche se i birdie mancati di un nulla alle 17 e alle 18, per parlare solo delle ultime due buche, avrebbero potuto dare ancora un altro sapore al risultato del tricolore, che si è ritrovato a due tiri da era in vantaggio all’uscita del 12° e ha visto le sue illusioni scomparire al 15° (spauracchio). Il suo 69 domenicale gli ha comunque permesso di conquistare un magnifico 7° posto, il suo primo Top 10 dell’Open d’Italia di giugno (5°), accanto al danese Niklas Noorgaard (miglior cartellino della giornata, 64) e Ugo Coussaud.
Arrivato questa stagione dal Challenge Tour, il francese (65 questa domenica) è partito come un fulmine in questo 4° giro (-5 dopo 8 buche) e ha saputo mantenere un ottimo ritmo fino alla fine, il suo birdie a 18 essendo una sorta di finale della sua settimana. Abbastanza per firmare una terza Top 10 in questa stagione. Matthieu Pavon (40esimo, -7), Victor Pérez (48esimo, -5) e Jeong-Weon Ko (63esimo, in totale) hanno avuto più difficoltà ad esprimersi nella periferia di Londra.
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