La partnership tra NASA e Blue Origin segna un punto di svolta nell’esplorazione spaziale, poiché le due entità si preparano a inviare un carico utile sulla Luna come parte della prima missione di atterraggio lunare di Blue Origin. Questa missione, il cui lancio è previsto già nel marzo 2025, mira ad aprire la strada a un nuovo accesso alle regioni lunari inesplorate, in particolare al Polo Sud, un’area di interesse strategico per la ricerca scientifica e l’esplorazione futura.
La missione Blue Moon Pathfinder e il ruolo della NASA
La missione di Blue Origin, chiamata Esploratore della Luna Bluè una missione dimostrativa per dimostrare la capacità del lander Blue Moon di effettuare atterraggi sulla superficie lunare. Questa missione fa parte del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, che mira a collaborare con aziende private per inviare carichi scientifici sulla Luna.
La NASA ha selezionato specificamente Blue Origin (contratto da 6,1 milioni di dollari) per trasportare il carico utile CUOIO CAPELLUTO (Telecamere stereo per studi sulla superficie del pennacchio lunare), un sistema di telecamere progettato per studiare l’interazione dei pennacchi del motore con la regolite lunare. Questi studi forniranno dati cruciali per le future missioni Artemis, che mirano a stabilire una presenza umana duratura sulla Luna. Comprendendo come i pennacchi influenzano la superficie lunare, gli scienziati saranno in grado di preparare meglio le missioni con equipaggio e ottimizzare i futuri atterraggi.
Una missione tecnica ambiziosa
IL scelta di Blue Origin della NASA non è frutto del caso. Il lander Blue Moon è dotato di motori BE-7 in grado di produrre una spinta massima di 4.536 chilogrammi di forza (kgf), che soddisfa perfettamente i requisiti della NASA per la missione SCALPSS. Questa capacità di spinta sarà infatti fondamentale per simulare e analizzare le interazioni con la regolite che differiscono notevolmente a seconda della potenza dei motori utilizzati.
La missione Blue Moon prevede un complesso processo orbitante. Il razzo Nuovo Glenn Blue Origin lancerà il lander nell’orbita terrestre bassa dove completerà diverse orbite per i controlli iniziali. Dopo aver sollevato il suo apogeo, eseguirà una manovra di iniezione translunare per raggiungere l’orbita lunare. Una volta in orbita lunare, il lander eseguirà una serie di test per garantire che i suoi sistemi funzionino correttamente prima di tentare un atterraggio.
La missione Blue Moon Pathfinder di Blue Origin è molto più di una semplice dimostrazione tecnologica; simboleggia un passo cruciale verso l’accesso commerciale e sostenibile alla Luna. Le tecnologie sviluppate per questa missione giocheranno un ruolo essenziale nello sviluppo di versione Mark 2 del lander Blue Moon, destinato al trasporto di astronauti nell’ambito del programma Artemis della NASA.
Inoltre, con la sua capacità di trasportare fino a tre tonnellate di carico utileil lander Blue Moon sarà in grado di offrire opportunità senza precedenti per la consegna di attrezzature scientifiche e materiali necessari per l’esplorazione umana. Il suo design robusto e versatile lo rende un candidato ideale per supportare le future missioni della NASA e di altri partner internazionali.
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