Brest, il fisico dell’impresa in Champions League



Al termine della seconda giornata, a un quarto della fase a gironi, i sorprendenti Brestois sono stati invitati al tavolo delle grandi d’Europa, quelle della C1, grazie ai loro due successi iniziali, nonostante pattinassero in il campionato (13es). Dopo lo Sturm Graz (2-1) del 19 settembre, si è ripetuto martedì a Salisburgo (4-0). L’Austria in Champions League… stiamo barando in Ligue 1? Ovviamente non è così caricaturale, ma hanno chiaramente mostrato un maggiore investimento collettivo in questi confronti continentali. Se le avversità incontrate non sono sicuramente quelle che li attendono da adesso in poi, visto un programma che si farà sempre più duro, hanno saputo rispondere innanzitutto a livello fisico.

Si tratta di una caratteristica non nuova, né esclusiva, ma essenziale, come ha sintetizzato Mathias Pereira Lage al termine dell’incontro. “Avevamo visto le parole del loro allenatore (Pepijn Lijnders)che diceva che eravamo una squadra di duelli, che giocava molto sui lanci lunghiha spiegato l’ultimo marcatore della serata (75e). Abbiamo alternato transizioni, lanci lunghi su Ludo e anche i giochi. » Ludo è Ludovic Ajorque, l’attaccante fondamentale dall’inizio di questa stagione. Contro lo Sturm Graz ha vinto otto duelli aerei, il totale più alto di questa prima giornata di C1, e altri quattro a Salisburgo.

Ma non è stato l’unico ad essersi distinto in questo campo, dato che la sua squadra è stata quella che ha vinto di più in questo inizio (27, contro le 20 di martedì). Ha chiaramente dominato il suo avversario in aria, la sua percentuale di successo è addirittura aumentata dal 52,9 al 69% da una partita all’altra. Non è un caso che osserviamo il reclutamento estivo, che soddisfaceva in particolare criteri fisici. Durante la preparazione, l’allenatore Éric Roy lo aveva specificato“Ai massimi livelli bisogna esistere a livello tecnico, tattico e atletico. C’è il volume della corsa, così come l’impatto, le dimensioni. »

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Una forza lavoro con un’altezza media di 182,3 cm

In questo senso il girone è cresciuto, anche se la UEFA indica che il club del Finistère è solo a 24e sui 36 in Champions League, in termini di altezza, con una media di 182,3 cm. Ha sicuramente perso Steve Mounié (1,90 m) e Jérémy Le Douaron (1,89 m) in bassa stagione, ma ha recuperato Ajorque (1,96 m), Abdoulaye Ndiaye (1,95 m), Soumaïla Coulibaly (1,91 m), Abdallah Sima (1,88 m). m), Edimilson Fernandes (1,87 m) e Ibrahim Salah (1,86 m).

“È importante, nel calcio moderno, avere dimensione, rispondere alla sfida fisica”

Grégory Lorenzi, direttore sportivo dello Stade Brestois

Grandi ragazzi che si uniscono a Marco Bizot (1,93 m), Pierre Lees-Melou (1,85 m), Brendan Chardonnet (1,84 m), Julien Le Cardinal (1,84 m) e Jonas Martin (1,84 m). Il principale artefice di questa revisione del personale, Grégory Lorenzi, non ha lasciato nulla al caso. “È importante, nel calcio moderno, avere dimensione, rispondere alla sfida fisicagiustifica il direttore sportivo. Vediamo che molte squadre hanno molti giocatori con capacità fisiche significative. Questo è preponderante sui calci piazzati. Ma le dimensioni non sono tutto. C’è anche potenza e velocità. »

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Qualità che possiede Sima sulla fascia sinistra, già autore di tre reti nella competizione. Questo è ciò che il suo allenatore sperava in una conferenza stampa il 23 agosto. “Volevamo un attaccante versatile, che potesse portare anche velocità e stazza.giudicò Roy. E’ un ragazzo a cui piace prendersi gli spazi e che, in zona rifinitura, nelle ultime stagioni è stato abbastanza convincente. » Come i suoi compagni di squadra, il nazionale senegalese (23 anni, 5 presenze) ha il fisico adatto. La fisicità dell’impresa.



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