“Calcio alla francese”, uno spot per provare a cambiare l’immagine della “campagna dei contadini” in Ligue 1



Dopo l’interminabile serie di commercializzazione dei diritti televisivi di Ligue 1 e Ligue 2, quella espressa ma intensa di la rielezione di Vincent Labrune a presidentela Professional Football League (LFP) sta ora attaccando la sua immagine. “La trasformazione del prodotto, come ha sintetizzato Vincent Labrune mercoledì pomeriggio davanti a un pool di giornalisti invitati nella sede della LFP per scoprire il “film targato” messo online questo giovedì. Ci lavoriamo da più di due anni attorno a tre pilastri forti: immagine, esperienza e cultura. »

Dopo aver lanciato un nuovo logo e un nuovo design scoperti dai telespettatori sin dalla ripresa, durante la trasmissione delle partite in diretta su DAZN e beIN Sports, la LFP annuncerà presto l’arrivo di due nuovi trofei e premi individuali “creato da un rinomato designer francese” e una nuova identità sonora. Intanto la Lega lancia un filmato con lo slogan “Calcio alla francese”.

“Abbiamo scelto di giocare sulle nostre differenze perché il nostro Paese è diverso, la nostra cultura è diversa, i nostri valori anche, spiega Labrune. Abbiamo quindi deciso di incentrare questo film su uno dei punti forti del nostro Paese e del nostro calcio che è la diversità, come forza trainante di quella che vogliamo sia l’eccellenza francese. Da considerare che il calcio francese è un riferimento. »

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« Forse non avremo i migliori giocatori della Ligue 1 ma possiamo diventare il campionato più bello da seguire »

Jérôme Dumois, incaricato di trasformare il marchio della Lega

Senza immagini di partite, ma con un focus sulle regioni e sull’identità dei club, la Lega gioca anche la carta dell’umorismo, strizzando l’occhio alla rivalità franco-britannica. Intitolato “Vi mostreremo”, dovrebbe definire il calcio francese. “Non ci mettiamo al loro livello ma se fossimo la “lega dei contadini” cercheremo di posizionarci con un progetto molto ambizioso, sia dal punto di vista sportivo che culturale, ambizioni del presidente della Lega. Vogliamo riuscire a entrare nella cultura, diventare una porta d’accesso al mondo della moda, del cinema, della musica, vogliamo ancorarci al patrimonio nazionale. Ma ci vuole tempo, Roma non è stata costruita in un giorno. »

Il primo mattone per una nuova era?

Per questo la Lega si rivolgerà presto anche a nuovi ambasciatori che non saranno più solo ex giocatori del campionato, ma artisti “in senso lato”. “Possiamo amare il nostro campionato, la nostra stagione, i nostri club ma alla fine abbiamo questo problema di considerazione, di percezione: “La Ligue 1 non è sexy”, riassume Jérôme Dumois, incaricato di trasformare il marchio della Lega. Abbiamo bisogno di questo cambio di immagine, per lavorare sul nostro brand. Questo spot non è un film pubblicitario, è un nuovo comportamento per instillare questa necessità di cambiamento. Forse non avremo i migliori giocatori della Ligue 1 ma possiamo diventare il campionato più bello da seguire. »

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Dopo una vicenda complicata per la LFP, in cui la Ligue 1 è stata associata per diverse settimane a costi eccessivi per il consumatore, al dispiegamento della pirateria e al calo del valore dei diritti televisivi, è consapevole che questo spot non potrà cancellare tutto ma pensa che possa servire come il primo mattone verso una nuova era per lei. “Vogliamo dare le ragioni necessarie ai nostri tifosi, siano essi negli stadi o davanti allo schermo, o non ancora davanti allo schermo ma che probabilmente lo saranno, per essere orgogliosi del nostro Campionato, riassume Ben Morel, CEO di LFP Media. In Francia siamo abbastanza bravi ad autodenigrarci, ora dobbiamo provare a ridefinire quello che siamo. »



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