Lontano dal paraciclismo su pista o dalla paraatletica, i nuotatori più ipovedenti non si tuffano accompagnati nella piscina paralimpica di Parigi 2024. Ma le loro guide sono lì. Impossibile non vederli dietro i blocchi, dotati di un lungo palo dalla punta colorata e varia (tonda, quadrata, ecc.). Indispensabile per segnalare ai rispettivi atleti la fine della lunghezza e l’imminente virata.
“Abbiamo allestito una canna da pesca con il mio allenatore in modo che possa colpirmi (sorride) e avvisarmi che c’è una svolta. Nelle competizioni, un allenatore della squadra francese fa in aggiunta al mio per avere qualcuno su ogni lato della piscina”ride Léane Morceau, l’unica donna francese ad utilizzare il sistema. Tra gli S11 il “tapper” è addirittura obbligatorio. “Per motivi di sicurezza”indica la Federazione Internazionale del Paranuoto.
“Serve fiducia reciproca, ma sono due anni che sto con il mio allenatore e da un anno e mezzo è anche il mio tapper”
Classificato nella categoria S12, il giovane nuotatore di Limoges ha scelto di utilizzare questo ausilio. Affetta dalla neuropatia ottica di Leber, soffre di problemi alla vista dall’età di otto anni (meno di 1/10 della vista). “Vedo come in una cannuccia”ha riassunto dopo la Coppa del Mondo dell’Haute-Vienne all’inizio di giugno. Un handicap visivo diverso da quello di Alex Portal (S13, categoria con handicap visivo inferiore alla S12), che non utilizza il “tapper” nelle sue gare. Il sistema è ben consolidato per ogni nuotatore. “Quando il palo mi tocca la schiena mi giro immediatamente, questo elimina potenziali errori se devo contare i miei ultimi istanti. Volevo semplificarlo il più possibile”, ha spiegato il sei volte campione paralimpico americano Brad Snyder nel 2017.
Per Léane Morceau, il “rubinetto” arriva un po’ prima: “Quando c’è questo contatto, so che ho un ciclo di braccia a sinistra, a sinistra e a destra, prima della svolta. Abbiamo provato diverse cose e abbiamo deciso su questo. È capitato che ci siano dei piccoli intoppi perché è tecnico e richiede fiducia reciproca, ma sono due anni con il mio allenatore e lui è anche il mio tapper da un anno e mezzo’»sorride Morceau, medaglia di bronzo agli europei ad aprile nei 100 dorso, prestazione che spera di ripetere domenica.
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