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Da quando Usain Bolt non calca più le piste di atletica, i 100 metri maschili cercano ancora il loro re indiscusso. Potrebbe ritrovarsi dalla parte degli americani e in particolare di Noè Lyles (27 anni). Ha appena firmato una clamorosa tripla 100m, 200m, 4x100m agli ultimi Campionati del Mondo di Budapest. A Parigi punterà addirittura al quadrupletto con la 4x 400 m come bonus.
Altri americani a seguire: Fred Kerley, campione del mondo nel 2022, medaglia d’argento a Tokyo, sta tornando in forma al momento giusto. Ma, dietro le due frecce d’oltre Atlantico, diversi uomini assumono il ruolo di sfidante. Ci sono ovviamente i giamaicani: di Kishane Thompsonuna nuova pepita di 22 anni che ha appena messo a segno la migliore prestazione dell’anno in 9”77 a giugno, e Siviglia obliqua23 anni, che aveva già battuto Noah Lyles a giugno.
E dietro di loro troviamo anche gli atleti africani, continente a volte assente su questa distanza. Il prodigio del Botswana Letsile Tebogo, a soli 21 anni, è diventato il primo africano a medagliare nei 100 metri ai Campionati del mondo dello scorso anno a Budapest, dove ha vinto l’argento. Con lui c’è anche il keniano Ferdinand Omanyala, detentore del record africano in 9’77, che ha la particolarità di avere la licenza in Francia, a Miramas (Bouches-du-Rhône).
Infine, da tenere d’occhio l’italiano Marcell Jacobs, 29 anni, detentore del titolo. Viene da due stagioni minate dagli infortuni, ma è tornato in forma ed è stato appena incoronato campione europeo a giugno. Purtroppo, per la prima volta dal 1932, quest’anno nessun francese si è qualificato su questa distanza.
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