Chi sono Ri Jong Sik e Kim Kum Yong, giocatori di tennis da tavolo nordcoreani nella finale olimpica… e totalmente sconosciuti

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Abbiamo visto le loro maglie blu sfrecciare nella zona mista, i loro occhi puntati il ​​più lontano possibile. Alcuni giornalisti sudcoreani hanno provato a inseguirli per avere loro una parola, senza successo. Stesso scenario pochi secondi dopo, quando gli stessi giornalisti chiedono, con inchini, l’uomo in abito scuro che accompagna lo staff nordcoreano. Risposta: un gesto autoritario della mano che ordina loro di sgombrare la stanza.

Ri Jong Sik e Kim Kum Yong sono alla finale olimpica del doppio misto, dopo aver vinto contro gli hongkonghesi Wong Chun Ting e Doo Hoi Kem (11-3, 10-12, 3-11, 11-9, 11-9, 9-11, 11-6) e porteranno al loro Paese la quarta medaglia olimpica nel tennistavolo, ma di loro non si sa nulla. Solo che il primo è destrimano e ha 24 anni, e il suo compagno di squadra, mancino, 22.

Perché la coppia della Repubblica popolare democratica di Corea, nome ufficiale di uno dei Paesi più chiusi al mondo, è apparsa in gara solo una volta: al torneo di qualificazione olimpica, lo scorso aprile. Entrambi avevano gareggiato nel doppio misto ai Giochi asiatici di Gongshu (Cina), nel 2022, ma con un altro partner (entrambi battuti agli ottavi). Limitato per l’analisi video…

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Un’assenza regolare di nordcoreani

Risultato: i giapponesi Tomokazu Harimoto e Hina Hayata, numero 2 del mondo, sono stati eliminati al primo turno. Incapace di trovare una tattica vincente, soprattutto perché i colpi di rovescio di Kim, visibilmente aiutato da una copertura della racchetta poco utilizzata, sono arrivati ​​a sorpresa. « Nessuno gioca così, è molto poco ortodosso e ho mancato alcuni palloni che sembravano facili, ha notato lo svedese Kristian Karlsson, vittima, insieme a Christina Kallberg, delle stelle cadenti ai quarti. Raramente lo vediamo nelle donne e mai negli uomini. »

“Conosciamo la difficoltà di non competere. Se giocassero più spesso sarebbero davvero forti”.

Patrick Chila, allenatore francese di doppio misto

La Corea del Nord, che a Parigi schiera sedici atleti, di cui tre di tennistavolo (con Pyon Song Gyong, 170esimo al mondo, qualificato agli ottavi di finale nella finale di singolare), non è il primo tentativo di questo genere. “A Rio una ragazza è medaglia di bronzo (Kim Song-I)non la conoscevamo nemmeno noiricorda Patrick Chila, allenatore francese del doppio misto. Infatti non sappiamo mai il loro livello perché non li vediamo mai, ai miei tempi era lo stesso. Eccoli in finale, senza mai giocare, è forte. Conosciamo la difficoltà, in tutti gli sport, di non competere. Se giocassero più spesso sarebbero davvero forti. »

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Si dice che i giocatori di tennistavolo nordcoreani, che hanno anche 24 medaglie mondiali, si allenino in Cina, il che non sembra incongruo. Ma Ri e Kim non hanno certo mai incontrato in finale i loro avversari, Wang Chuqin e Sun Yinghsa, leader del ranking mondiale di singolo e doppio. Perché la Cina non apre mai le porte per allenare la propria Nazionale.

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