Christophe Pelissier non ha una soluzione per far uscire l’Auxerre dalla routine



L’inizio è comunque andato bene, con un primo successo contro il Nizza (2-1). Ma da allora, l’Auxerre ha subito quattro sconfitte, di cui tre contro concorrenti per mantenimento: a Nantes (0-2), a Le Havre (1-3) e a Montpellier (2-3). Christophe Pelissier, allenatore del neopromosso Icaunais, guarda. E finora non l’ha trovato.

Dopo le prime due sconfitte, il tecnico dell’Auxerre (58 anni) ha provato a ritrovare solidità inserendo un difensore centrale, passando dal 4-2-3-1 al 5-3-2. Ma non ha funzionato in casa contro il Monaco (0-3) il 14 settembre, né domenica all’MHSC. “Anche se cambia la nostra animazione difensiva, non modifica i nostri circuiti per far uscire i palloni, dove anche quando giochiamo a quattro difensivi, entra un terzino o un centrocampista”precisa il tecnico, che minimizza l’influenza della scelta di un dispositivo: “ Soprattutto abbiamo subito troppi gol sui calci piazzati (quattro degli ultimi sei). Non sono mai stato ancorato a una tattica o all’altra. I giocatori hanno la capacità di adattarsi. »

Scelte iniziali poco remunerative…

Parzialmente costretto da problemi fisici (Clément Akpa, Gabriel Osho, Jubal), da un arrivo in ritardo (Sinaly Diomandé) e da una squalifica (Ki-Jana Hoever), Pelissier fatica a trovare continuità in difesa (cinque diversi utilizzati in altrettante giornate). In attacco, avrebbe dovuto relegare Gaëtan Perrin in panchina davanti all’ASM, cosa che ha fatto all’Hérault, dove la sua scommessa era quella di far partire Florian Ayé in attacco (anziché Ado Onaiwu o Theo Bair) e il giovane Kevin Denmark (20 anni ) in mezzo (al posto di Assane Diousse, 27 anni) non ha pagato. “ Kevin meritava di iniziare a portare la sua energia, risponde Pélissier. Devo coinvolgere più giocatori possibile, perché so per esperienza che con un gruppo più numeroso sarà difficile mantenere la forza. »

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…come il suo coaching

In apertura, il suo allenamento consistente nel lanciare Lasso Coulibaly è stato coronato dal successo, l’attaccante ivoriano (gravemente infortunato al ginocchio in seguito) ha segnato il gol della vittoria contro il Nizza. Dopo è diventato complicato. A Le Havre, dopo la sosta, dieci contro undici e con i cambi, “Eravamo perduti, era anarchia”ci ha detto un giocatore. A Montpellier, quando Jubal si è infortunato alla coscia poco prima dell’intervallo, ha schierato un centrocampista (Rayan Raveloson) al centro della difesa, mentre aveva uno specialista in panchina (Théo Pellenard). “ Dobbiamo tutti alzare il nostro livello, perché in L1 il minimo errore si paga in contanti », conclude l’allenatore. È quindi incluso nella diagnosi.



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