Come si ripara la pista di un velodromo dopo una caduta?



Una ruota che scivola via, un pedale che taglia il legno leggero, un carbonio che si incastra nel pino siberiano: le cadute a volte scandiscono gli eventi del gruppo (keirin, omnium, americano). E con loro si verificano anche alcuni danni sulla superficie liscia del velodromo, come quello accaduto giovedì al termine del primo quarto di finale del Keirin.

La riparazione deve essere effettuata il più rapidamente possibile, garantendo la sicurezza dei ciclisti che seguono. Dal bordo della pista emergono tre uomini, tra cui Gaëtan Salon, che per conto di Bouygues assicura la corretta manutenzione dell’infrastruttura. “Bisogna almeno togliere le schegge se c’è stato un colpo di pedale, un colpo di manubrio e trattare con gaffer, lui spiega. È molto specifico: Tesa numero 4651, bianco e nessun altro. »

Scalpelli per legno, trapano, levigatrice

Al primo cenno del commissario (“Non ce ne andremo come polli senza testa. Aspettiamo, vediamo se la zona è sicura »), la squadra viene ad osservare il danno: «Prima del trattamento si fa una scarificazione, si tolgono le schegge, spesso si usa una levigatrice per uniformare il tutto e si ricopre con carta cerata. Il gaffer è una benda. Non scivola, aderisce molto bene. I piloti sono abituati a guidarla, hanno fiducia. »

L’attrezzatura base per effettuare la riparazione? « Base »la parola fa sorridere il manager: “È quello che mi sono detto anch’io all’inizio. In effetti, è una fottuta cassetta degli attrezzi: scalpelli da legno, trapano, tagliabiscotti, levigatrice, sega oscillante, aspirapolvere, tutto l’armamentario. Abbiamo anche bisogno di scale per salire fino a 8 m. E anche sotto, se dobbiamo passare di lì per cambiare una stecca. »

Ciò che si fa in pista è un’operazione « emergenza », ma quando arriva la sera prende vita un progetto fai da te di altra portata. Armata di un semplice tagliabiscotti attaccato a un trapano, la squadra gioca al perforatore di Lila, praticando dei fori nelle stecche. “Abbiamo una cassa dove abbiamo preparato un sacco di tappi. Questi tappi hanno uno spessore di poco più di 2 cm, posizioniamo il tappo, lo incolliamo, lo spingiamo, lo intestamo, lo carteggiamo ed il risultato finale è lì. Questa è la riparazione più semplice. »

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Una tecnica “trovato in vacanza in Nuova Zelanda, perché sono un po’ pazzo”. Durante la visita al velodromo di Cambridge, Salon ha osservato questi ingorghi e ha chiesto se fosse autorizzato dalle specifiche: “È super pratico, andiamo molto veloci e soprattutto scambiamo legna con legna. Ho visto tante tracce dove c’erano ‘crauti’ ovunque perché la polpa del legno si disintegra, cade a pezzi. » In questo modo la pista rimane liscia per accogliere al meglio le folli gare dei tornei olimpici.



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