Secondo uno studio, le classi sociali meno avvantaggiate sono più vulnerabili agli episodi di caldo estremo, ma questo non è solo conseguenza del ridotto accesso ai condizionatori. I ricercatori spiegano che in realtà il problema tocca diversi aspetti.
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Popolazioni più vulnerabili al caldo estremo
La cupola di calore che attualmente colpisce l’Europa meridionale è un’opportunità per evidenziare ancora una volta il fatto che non tutti lo fanno uguali di fronte alla crisi climatica. Alla fine del 2023 uno studio pubblicato sulla rivista Nature Sustainability ha fornito dettagli sull’argomento. I ricercatori delle università di Oxford (Regno Unito) e Venezia (Italia) hanno discusso il concetto di “cooling povertà”, in altre parole la raffreddamento della povertà.
Secondo gli autori, accesso ridotto ai condizionatori non sarebbe l’unico motivo che spiegherebbe il vulnerabilità di alcune popolazioni affrontare episodi di caldo estremo. In realtà il problema riguarda diversi aspetti della società, ma anche la sanità pubblica e perfino l’urbanistica. Se i ricercatori ci pensano concetto di povertà energeticaoccorre tenere conto anche di altri aspetti, come il reddito familiare, le condizioni abitative o addirittura il costo dell’energia.
Per gli autori è una questione di infrastrutture fisico, sociale e immateriale. L’infrastruttura fisica riguarda apparecchiature come condizionatori d’aria e ventilatori, nonché presenza di spazi verdi in città. Quando si parla di infrastrutture sociali, si tratta più di reti di supporto (famiglia e amici). Infine rientrano in particolare le cosiddette infrastrutture immateriali istruzione e conoscenza in generale.
Possiamo misurare il grado di raffreddamento della povertà?
Sorge quindi la questione se questa nozione di raffreddamento della povertà possa essere misurata. Gli autori di lo studio menzionare l’esistenza di una serie di indicatori che mettono insieme diversi fattori che possono determinare una situazione di vulnerabilità a fronte di episodi di ondata di caldo. Gli esempi sono numerosi: qualità delle abitazioni e delle infrastrutture pubbliche, accesso all’acqua potabile o ancora regolamentazioni e sensibilizzazione sui rischi legati all’esposizione al caldo. Tuttavia, l’elemento principale è il intensità e frequenza a cui le persone sono esposte a un calore estremo.
Per i ricercatori britannici e italiani, il concetto di raffreddamento della povertà contribuisce a ampliare ulteriormente le disuguaglianze già esistente. Tuttavia, alcune azioni sono già in atto, come lo stanziamento di indennità per i lavoratori edili in Francia che hanno visto il loro lavoro interrotto a causa del caldo estremo dal giugno 2024.
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