Non è stato un grande Manchester City quello che ha vinto sabato contro il Brentford (2-1)ma è stato un immenso Erling Haaland a indicargli la strada, ancora una volta. Mentre Savinho aspetta ancora il primo gol con i suoi nuovi colori, il 24enne attaccante norvegese fa il suo lavoro e continua a tormentare la difesa inglese.
La doppietta di sabato, arrivata dopo due triplette, contro Ipswich (4-1, 24 agosto) e West Ham (3-1, 31 agosto), lo conferma in testa alla classifica. Classifica marcatori della Premier League (9 gol) e permette ai Citizens di essere ora l’unica squadra del Campionato con quattro vittorie in questa stagione.
Sebbene Haaland possa essere l’albero che nasconde la foresta in questo momento, è una magnifica quercia secolare. O quasi un secolo. Dal suo arrivo a Manchester nell’estate del 2022, il “cyborg” ha segnato 99 gol in tutte le competizioni, il che fa sì che alcuni osservatori dicano che non dovrebbe aver bisogno di restare dieci anni al club, come Sergio Agüero, per battere il record dell’argentino con il City (260 gol).
Esibirsi nonostante il lutto familiare
Dovrebbe impiegare ancora meno tempo perché se segna quasi su ogni pallone toccato nell’area avversaria, il punteggio rischia di essere alto. Sabato, il suo tiro fondamentale da destra per pareggiare dopo il supersonico punteggio di apertura del Brentford (Wissa, 1°) è stata la sua seconda palla della partita, la prima in area (20°). Il suo secondo gol, sintesi della sua forza e finezza, corrisponde alla sua seconda palla nell’area dei londinesi (32esimo).
Il successo di Haaland, che adora questo ruolo di “perno della gang”, si è fermato qui. Dopo l’intervallo, il norvegese ha avuto due occasioni per segnare una terza volta, ma la parata di Mark Flekken (69esimo) su un tiro dai dodici metri e poi il palo del portiere olandese (81esimo) hanno sventato i piani dell’attaccante, incerto il giorno prima a causa di un lutto familiare. Prima di farlo partire, Pep Guardiola ha voluto assicurarsi in mattinata che il suo giocatore fosse pronto “fisicamente e mentalmente”. Il tecnico spagnolo non si è pentito della sua decisione.