Contro il Rennes, il Reims ha festeggiato Yunis Abdelhamid per la sua ultima partita

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È stato accolto al calcio d'inizio da un gigantesco tifo con la sua immagine – “O capitano, mio ​​capitano” – brandito sulla tribuna Jonquet, ed è stato sotto l'ovazione di Auguste Delaune, immerso nell'oscurità, in mezzo ai suoi compagni di squadra e ai dipendenti del club, con uno spettacolo pirotecnico in suo onore, che Yunis Abdelhamid ha chiuso domenica una pagina della sua vita come calciatore. Non si lascia un club di cui sei stato capitano, dopo sette stagioni, nell'indifferenza, e l'omaggio del pubblico del Reims è stato degno di lui dopo una partita in cui il difensore è riuscito a lasciare il segno.

È stato lui, dopo un brutto intervento di Désiré Doué su Abdoul Koné (47°), a lanciare lo Stade de Reims verso il suo tredicesimo successo stagionale, marcatore su rigore che gli hanno concesso i suoi compagni di squadra anche se di solito non è il tiratore ufficiale del club. Non c'era modo migliore per dire addio a Reims e dovevi ascoltarlo “grazie Yunis” e fischi del pubblico del Reims contro il presidente Jean-Pierre Caillot, colpevole secondo loro di non avergli offerto una proroga, per misurare l'impatto del nazionale marocchino (15 presenze) su questo club.

Ha difeso Caillot

All'epoca Abdelhamid (36 anni) non nascondeva di esserci stato “sorpreso e molto commosso” dopo aver saputo che l'avventura sarebbe finita a giugno ma non c'era rancore nei suoi commenti di domenica. “Non avrei mai creduto, quando ho firmato qui sette anni fa, che avrei avuto tanto amore, tanta condivisione e tante emozioni con il pubblico del Reimsinsisteva, sulla pedana allestita per l'occasione in mezzo al prato. Ho anche un piccolo messaggio per i tifosi: il presidente è molto criticato ma abbiamo un presidente top che dà anima e corpo al club. Grazie per aver creduto in me».

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“Diventerai parte della leggenda moderna dello Stade de Reims”, aveva sottolineato poco prima il leader. Dopo vari video omaggi, la serata di Abdelhamid si è conclusa con un fumogeno con gli ultras e un meritato giro d'onore accompagnato dai suoi due figli.

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