D-day per la Mannschaft, che lancia l'Euro a Monaco



Da Blankenhain a Monaco. Sono passati venti giorni dall'inizio della preparazione all'Euro e il grande salto previsto venerdì sera contro la Scozia, e risuonano ancora le parole pronunciate dal tecnico Julian Nagelsmann nell'intimità dello spogliatoio il primo giorno del raduno. Erano l’espressione di un’ambizione condivisa da un’intera nazione: “Vogliamo diventare campioni d’Europa. »

L'idea ha avuto il tempo di infondere nella mente dei suoi giocatori fin dalla prima volta che il tecnico gli ha messo in testa questo obiettivo a marzo. I due prestigiosi successi contro Francia (2-0, 23 marzo) e Olanda (2-1, 26 marzo) hanno avuto come principale virtù un rinnovato entusiasmo attorno a questa Mannschaft che ha suscitato esasperazione i suoi sostenitori negli ultimi anni: non emergiamo completamente indenne da due eliminazioni al primo turno degli ultimi due Mondiali e da un'uscita prematura agli ottavi durante gli ultimi Europei.

Ispirato dalle loro controparti di basket

Fino allo scorso settembre, la disastrosa campagna di amichevoli, fatale per Hansi Flick, non lasciava presagire nulla di buono per questa competizione casalinga. Ci è voluta la ripresa di Nagelsmann, con l'incoronazione della Germania agli ultimi Mondiali di basket come fonte di ispirazione, per convincere l'ambiente tedesco che era finalmente giunto il momento per la Mannschaft di ritrovare il suo splendore.

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Sul modello dei cestisti, la distribuzione dei ruoli è stata definita con largo anticipo all'interno di un gruppo che ha perso, a due giorni dall'inizio del torneo, il giovane Aleksandar Pavlovic (20 anni) sostituito dall'esperto Emre Can. L'accento è stato posto sulla coesione, con i sostenitori che si sono presentati ad ogni uscita pubblica. Erano circa 15.000 a partecipare al primo allenamento della selezione a Jena – proprio vicino a Blankenheim -, diverse centinaia che camminavano sotto la pioggia per accogliere la band a Nagelsmann a Herzogenaurach dove è stabilito il suo campo base, e un intero paese a sperare che Ilkay Gündogan e compagni non inciampano sul tappeto d'ingresso.

Da Joshua Kimmick al futuro pensionato Toni Kroos che sogna un trofeo finale, passando per Thomas Müller, si è parlato a lungo dell'importanza di questa prima partita (e dei suoi presunti benefici) mentre delle imperfezioni mostrate nelle due partite di preparazione contro l'Ucraina (0- 0, lunedì scorso) e Grecia (2-1, venerdì) non hanno del tutto rassicurato la capacità dei tedeschi di avviare l'Euro sul terreno. È giunto il momento che questa ambiziosa Mannschaft fornisca elementi concreti per prevedere un ipotetico trionfo a Berlino il 14 luglio.



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