La Torre Eiffel aveva gli anelli olimpici durante i Giochi Olimpici e l’Arco di Trionfo ha gli “Agitos” per i Giochi Paralimpici. Installati sul monumento parigino due mesi fa, si distinguono dai loro cugini olimpici, immaginati da Pierre de Coubertin nel 1913, per la loro forma, il loro numero e la loro età.
Utilizzati dalla cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici di Atene del 2004, questi “Agitos” sono tre: uno blu, uno verde e uno rosso, a rappresentare i tre colori più presenti nelle bandiere del mondo. Il loro nome, che significa “mi muovo” in latino, e la loro forma danno un’idea di movimento in linea con il motto paralimpico, “Spirito in movimento”.
Diversi simboli prima degli Agitos
L' »Agitos », realizzato dalla ditta « Scholz and Friends », è l’ultima versione di un simbolo che non esisteva prima del 1988. Durante la prima edizione dei Giochi Paralimpici di Roma del 1960, gli organizzatori utilizzarono tre ruote per simboleggiare la evento, che allora accoglieva solo paraatleti su sedia a rotelle.
A Seul, il Comitato Olimpico Internazionale (IPC) ha creato un primo simbolo traendo forte ispirazione dagli anelli olimpici. Riprende poi la disposizione ed i colori dei detti anelli che vengono sostituiti da “taegeuk”, forma presente sulla bandiera sudcoreana.
La troppo stretta vicinanza tra i due simboli costrinse il CIO a modificare il simbolo paralimpico sei anni dopo, nel 1994. I colori furono cambiati e il “taegeuk” ridotto a tre per illustrare “La mente, il corpo e l’anima”, Motto paralimpico dal 1992 al 2003. Prima di evolversi nuovamente nel 2004 per raggiungere la forma attuale.
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