Daniil Medvedev è sempre un personaggio sorprendente, come il tradizionale lancio al pubblico dei palloni autografati a fine partita. Tutti prendono la loro racchetta? Beh, lanciaglielo come un giocatore di baseball. Soprattutto, il russo sorride sul campo di Arthur-Ashe intorno alle 23.30 ora di New York, perché ha appena vinto in tre set nell’ultimo match di sabato agli US Open, contro l’italiano Fabio Cobolli, testa di serie 31. 6-3, 6-4, 6-3 in 2h18 di gioco e una dimostrazione di serenità nonostante alcune stranezze.
Medvedev ha conquistato l’81% dei suoi punti alla prima palla di servizio, nonostante una percentuale non eccezionale (55%), ma soprattutto lascia l’impressione visiva di poter controllare facilmente lo scambio da fondo campo. Accelera a piacimento, quindi, e più o meno quando gli pare. Nell’ultimo set, la perdita di un servizio e di un punto da 37 scambi, il secondo più lungo del torneo (vedi sotto), non ha cambiato nulla: Medvedev è stato il più forte e si è visto.
Agli ottavi di finale, il russo, vincitore a New York nel 2021 e che ama ancora giocare con il pubblico, che lo ricambia, affronterà il portoghese Nuno Borges, 34esimo al mondo, prima forse di andare ad affrontare il numero 1 Jannik Sinner ai quarti. Un poster che tutti aspettano, a New York, come ovunque.
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