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Per lui, giocare per il Real Madrid si è trasformato rapidamente da un sogno in un incubo. “A dire il vero, nella mia prima stagione al Real Madrid ero depresso”libro Danilo, in una toccante testimonianza pubblicata sul sito La tribuna dei giocatori.
“Ero perso, mi sentivo inutile. Sul campo non potevo fare un passaggio da cinque yard. Fuori dal campo era come se non potessi nemmeno muovermi. »ricorda il difensore, oggi alla Juventus Torino, in riferimento alle sue due stagioni a Madrid, tra il 2015 e il 2017. Nonostante 54 partite e cinque titoli vinti, tra cui due Champions League, Danilo conserva brutti ricordi di questa esperienza.
Il 32enne brasiliano (57 presenze, un gol) ricorda in particolare una partita vinta contro l’Alavés (4-1) nell’ottobre 2016. “Theo Hernandez mi ha rubato la palla e ha crossato per Deyverson che ha segnato. Abbiamo vinto, ma è un errore che non si può fare al Real Madrid. Non dimenticherò mai di essere tornato a casa quella notte e di non riuscire a dormire. Ho scritto sul mio taccuino: « Penso che sia ora di smettere di giocare a calcio ». Avevo 24 anni »lui ricorda.
Una pressione crescente che non ha osato esprimere ai compagni o allo staff del Real Madrid. “Non ho detto a nessuno come mi sentivo. Casemiro ha provato ad aiutarmi, ma ho « inghiottito il rospo » (si è rifiutato di parlarne), come dice il proverbio. E ha continuato a crescere. Dopo alcuni mesi di sofferenza ho iniziato a consultare uno psicologo e lui mi ha davvero salvato la carriera”ammette.
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