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Varvara Gracheva ha vissuto un Wimbledon in cui nessuna delle sue due avversarie in singolare ha voluto stringerle la mano alla fine della partita. Dopo dopo aver dominato (6-3, 6-1) Lesia Tsurenko (59°) Lunedì al primo turno, la 70esima del mondo è avanzata verso rete ma l’ucraina le ha subito fatto capire che non avrebbe fatto il saluto a rete e la 23enne francese è andata a stringere la mano all’arbitro prima di riporre la racchetta e salutare il pubblico.
Mercredi, Gracheva, battuta al super tie-break (3-6, 6-4, 7-6 (5)) da Dayana Yastremska (27esima), si è unita alla rete e ha teso la mano quando la 24enne ucraina si è fatta avanti per dirle che non voleva stringerla, scusandosi, con un gesto della mano sinistra . Poi brandì la sua racchetta a Gracheva che la portò avanti.
Tsurenko, Yastremska e perfino la numero 1 ucraina Elina Svitolina hanno preso l’abitudine, dopo l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022, di non salutare i giocatori russi e bielorussi alla fine della partita. Gracheva è nata il 2 agosto 2000 a Zhukovsky, 35 km a sud-est di Mosca, in Russia. Arrivata in Francia nel 2016 a Cannes per allenarsi al centro tennis Elite di Jean-René Lisnard, è stata naturalizzata francese nel giugno 2023 e da allora ha rappresentato la Francia in tutti i tornei, nella Billie Jean King Cup (come nel novembre scorso a Siviglia) o presto durante i Giochi Olimpici di Parigi (27 luglio – 4 agosto) dove partecipa ai singolari e in doppio, con Clara Burel.
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