Prima della partita, i settentrionali erano penultimi in classifica, dopo due sconfitte in altrettante giornate (37-34 a Limoges e 27-24 contro il Tolosa). Il campione francese parigino ha sicuramente ottenuto due successi, ma sono arrivati con dolore (contro Nîmes, 36-33 e a Limoges, 30-29). Una costante da una stagione post-olimpica iniziata lo scorso 31 agosto con la sconfitta contro il Nantes nei Trofei dei Campioni (36-29).
Prandi onnipresente
Con il ritiro di Nikola Karabatic (presente con la famiglia e sugli spalti), il PSG ha perso parte della sua anima. Ma in campo, Elohim Prandi non ha aspettato la partenza dell’icona quest’estate per affermarsi nel ruolo di terzino sinistro.
Questa domenica, il nazionale ha segnato 4 dei primi 5 gol del PSG, in sette minuti. Quanto basta per permettere ai parigini di prendere le distanze da Dunkerque, un po’ selezionatore nei tiri (7-3, 9°). Senza però contare sul classico del PSG di questa stagione: non riuscire a mantenere il ritmo, soprattutto in difesa.
Tanto che i settentrionali, volontari, sono tornati al livello (7-7, 12°). Ancora una volta Prandi (6 su 7 al tiro nel primo tempo e 9 su 10 nel finale) mette in campo la casa che mette fine a sei minuti di siccità offensiva (8-7, 15°). Il nazionale francese potrebbe lasciare il posto a Jacob Holm. Non per molto: dopo aver aperto il contropiede, il danese è stato rimandato in panchina a seguito di un’esclusione temporanea (20°).
E Yahia Omar è stato finalmente lanciato come terzino destro, in sostituzione di Kent Robin Tonnesen. L’egiziano ha lanciato un superbo missile quasi senza slancio per consentire al PSG di ampliare ulteriormente il vantaggio (19-12, 29esimo), prima che Luc Steins arrivasse quasi al gong, portando il divario a sette unità nell’intervallo (20-13). Senza merito, il Dunkerque ha inciampato troppo su Andreas Palicka, vigile nei gol parigini. E Tom Pelayo era troppo solo per alimentare il punteggio (6 gol su 10 nel primo periodo).
Al rientro dagli spogliatoi, il PSG aumenta l’intensità, soprattutto in difesa, gioca un gioco offensivo più fluido, Elohim Prandi ha ancora il braccio forte, tanto che Dunkerque finisce per prendere acqua (27-16, 38°). La suspense era così evaporata che uno dei 2.173 spettatori si addormentò addirittura prima della fine della partita.
Peccato, non ha potuto vedere che Jacob Holm ha beneficiato di un po’ più di tempo di gioco del solito e che può essere il giocatore brillante che era a Berlino due stagioni fa. Ma anche una bella alternativa a Elohim Prandi, che seppur robusto, non riuscirà da solo a infondere una stagione così densa. Soprattutto in Champions League. Da giovedì il PSG si recherà a Plock in Polonia, club di casa del suo perno Kamil Syprzak.
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