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Dopo una stagione da sogno (Supercoppa + Liga + Champions League), Carlo Ancelotti ha riportato il Real Madrid al centro delle cronache questo lunedì, precipitando, suo malgrado, il club madrileno in una realtà meno piacevole. In un'intervista pubblicata sul quotidiano italiano Il Giornalelo ha affermato l'allenatore del Real Madrid “La FIFA (Potevo) dimenticare » il Mondiale per club da allora “Calciatori e società non parteciperanno. Una singola partita del Real vale 20 milioni e la FIFA vuole darci questa cifra per tutta la competizione. Negativo. Come noi, altri club rifiuteranno l’invito. »
Di fronte alla risonanza mediatica e al turbamento provocato da queste dichiarazioni, il Real Madrid ha smentito, nel pomeriggio, le dichiarazioni del suo allenatore tramite comunicato stampa, informando “che in nessun momento verrà interrotta la sua partecipazione al nuovo Mondiale per Club (…) non è stato messo in discussione. Il nostro club parteciperà, come previsto, a questa competizione. » Nel processo, la capolista del Real Madrid ha costretto il proprio allenatore a fare un mea culpa. “Nella mia intervista a “Il Giornale” i miei commenti sul Mondiale per Club non sono stati interpretati come volevo (…) », ha fatto marcia indietro Ancelotti, sul suo conto X.
Veri dubbi sui benefici portati dalla concorrenza
Una bella operazione di comunicazione per cercare di disinnescare il più rapidamente possibile le polemiche, così Florentino Pérez, il presidente del Real, mantiene ottimi rapporti con Gianni Infantino, quello della FIFA. Ma se Ancelotti – venditore di lusso del Real da quando è allenatore e che segue sempre la linea imposta dai suoi dirigenti – si è concesso questa uscita, è perché trascrive i sentimenti e le conversazioni che ha saputo trattenere con i suoi datori di lavoro.
I vertici del Real restano molto cauti sull'attuale formula del Mondiale per club e soprattutto sui suoi vantaggi economici, mentre la FIFA non è ancora riuscita a vendere i diritti televisivi della competizione. Lo stimano per un mese di competizione, alla fineuna stagione già faticosa per i suoi giocatori, il gioco non vale lo sforzo e le somme donate al momento sono insufficienti. Soprattutto per il club che sarà uno dei favoriti.
Per sostenere la loro tesi, fanno affidamento sui 15-20 milioni di euro che ricevono ogni anno per le tre partite della tournée estiva negli Stati Uniti o sui 140 milioni di euro raccolti in questa stagione di Champions League in 13 partite. Anche se smentite, le prime dichiarazioni di Ancelotti sono quindi apparse più che altro come un modo indiretto per fare pressione sulla FIFA e invitarla a rivedere la spartizione della torta della propria competizione, alla quale il Real intende comunque partecipare.
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