Recentemente è stata segnalata sui social la presenza di una colonia di api nane nell’Europa meridionale. Tuttavia, questa è la prima volta che questa specie asiatica invasiva si è affermata nel nostro continente. Un team internazionale ha pubblicato uno studio per valutare i rischi per l’ecosistema.
Un’imponente colonia di api nane ritrovata a Malta
Con un areale che si estende dal Mar Arabico all’Indonesia, l’ape nana (Apis florea) è un impollinatore essenziale nel suo continente, l’Asia. D’altro canto, può rappresentare una minaccia nelle regioni in cui a equilibrio tanto durevole quanto fragile si è instaurato tra gli esseri viventi e il loro ambiente per milioni di anni. Si tratta quindi di una specie cosiddetta invasiva, come può essere l’ormai famoso calabrone asiatico.
Recentemente però l’ape nana è stata avvistata in Europa, più precisamente a Malta. È stata fatta una segnalazione sui social network che testimoniava la presenza di a imponente colonia di 2.000 individui adulti. Le autorità locali hanno ovviamente distrutto il nido, ma la minaccia è ancora presente. È infatti possibile che alcuni esemplari siano fuggiti per fondare altre colonie in altre zone.
Fonte di preoccupazione per i nostri ecosistemi, la presenza dell’ape nana in Europa è stata oggetto di a pubblicazione scientifico nel Journal of Apicultural Research nel maggio 2024.
Conseguenze preoccupanti
I ricercatori maltesi, italiani e cinesi responsabili di questo lavoro hanno innanzitutto ricordato che, sebbene l’ape produca il miele, generalmente non viene allevato. Infatti le quantità prodotte lo sono troppo debole per essere sfruttato. Nonostante ciò, l’uomo facilita comunque la diffusione di questo insetto creando ambienti favorevoli alla sua sopravvivenza, ma anche facilitandone accidentalmente il trasporto via mare. Il recente nido è stato trovato anche a meno di 2,5 km in linea d’aria dal porto maltese di Birżebbuġa. Inoltre, un gran numero di isole sono molto vicine tra loro nel Mar Mediterraneo, quindi sono molto probabili incursioni sulla terraferma.
Nel bacino del Mediterraneo le condizioni climatiche stanno cambiando e potrebbero diventare favorevoli alla sopravvivenza dell’ape nana. Quest’ultimo poi entrerebbe competere per il polline con impollinatori locali che purtroppo sono già in declino, soprattutto l’ape domestica (Apis mellifera) così come l’ape selvatica. Potrebbe esserlo anche l’ape nana portatore di molteplici malattie a cui le api europee hanno poca resistenza. Gli esempi includono il virus della covata tailandese, il virus delle cellule della regina nera e alcuni funghi e acari.
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