durante la staffetta della maratona mista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, una sosta difficile da gestire (Athlé)



Se vi diciamo che nella staffetta della maratona mista, questo nuovo appuntamento del calendario sportivo in programma mercoledì alle 7.30, la parte più dura forse è la sosta, gli iscritti esplodono. Inventato per aggiungere diversità e far passare più o meno agevolmente il ritiro dei 50 km, questo format su 42,195 km, dove un uomo e una donna correranno due gare di 10 km ciascuna (11,45 km per la 1a staffetta e 10,745 km per la 4°), propone una sfida unica nell’atletica leggera, ovvero quella di concatenare due intense prestazioni di resistenza fisica a distanza di circa quaranta minuti l’una dall’altra.

“C’è un lato entusiasmante perché è una nuova disciplinail giudice Pascal Chirat, responsabile della marcia presso la Federazione francese di atletica leggera (FFA). Ma fa anche riflettere molto su come preparare i nostri atleti in modo che siano bravi in ​​entrambe le staffette e in particolare nella seconda. Come li occupiamo tra le due staffette, come recuperiamo, come li prepariamo nuovamente per la seconda staffetta? »

Una pausa destabilizzante

Anche se i 10 km saranno ovviamente percorsi a ritmi più veloci rispetto ai 20 km, la distanza a piedi tradizionale, la sfida sarà principalmente in questo ritmo per ogni atleta tra due staffette. “Venendo dai 35 km, non ho più questa abitudine di impegnarmi a lungo e di uscire con una sensazione latticaspiega Aurélien Quinion, 9° nella 20 km alle Olimpiadi della scorsa settimana e che sarà il primo corridore azzurro. Non è uno sforzo che mi ha scioccato. La cosa difficile è ricominciare un po’ come una serie di serie, semifinali e finali, ma più ravvicinate. » “È un formato molto particolare perché c’è questo taglioconclude Clémence Beretta, che sarà la seconda tedofora francese. E’ quasi più dura di una ventina di chilometri perché c’è questa pausa da gestire. »

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Per questo lo staff francese ha cercato di pensare a tutto in modo che ciò avvenisse « rottura » il passaggio tra le due gare non è poi così complicato in quanto dovrai gestire anche i tradizionali pericoli del camminare, come i box. “Abbiamo previsto un intero protocollo con recupero attivo inizialmente per purificare il corpo dalle scorie (jogging, ciclismo), spiega Chirat. Poi passiamo a qualcosa di molto calmo per abbattere le emozioni. A seconda del tempo, sono previste anche strategie per raffreddare la temperatura corporea interna. E infine una riattivazione per preparare l’atleta a ripartire, soprattutto per i primi due chilometri che spesso rappresentano uno shock per il fisico. »



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