A volte soprannominati orsi acquatici, i tardigradi sono animali estremofili, cioè capaci di adattarsi e sopravvivere in ambienti estremamente ostili. Se si dimostrassero in grado di sopravvivere su Marte, gli esseri umani potrebbero trovare un modo per vivere su questo pianeta in condizioni migliori.
Esporre i tardigradi sul suolo marziano
Con una lunghezza compresa tra 0,1 e circa 1 mm, i tardigradi brillare con la loro resilienza. In realtà ne sono capaci resistere a temperature estrememancanza d’acqua, alte pressioni o persino vuoto spaziale e radiazioni. Questi animali sono quindi i più resistenti sulla Terra, ma resta una domanda: come sarebbero su Marte? I biologi dell’Università di Poznań (Polonia) hanno cercato di esplorare questa questione nell’ambito di a studio pubblicato sulla rivista Life nell’aprile 2024. I ricercatori riproduce alcune condizioni marziane in laboratoriovale a dire quelli dei suoli. Questi ultimi sono infatti tossici e molto ostili alla vita.
Uno degli obiettivi delle diverse agenzie spaziali è quello di stabilirsi su Marte. Tuttavia, se il viaggio rappresenta di per sé una vera sfidaanche qualsiasi installazione duratura sarebbe un’impresa importante. Ricorda che la mancanza di ossigeno, radiazioni e temperature estreme attendono i futuri coloni. Se queste condizioni possono essere superate dai tardigradi, dovresti sapere che anche quelli sul suolo marziano sono molto difficili.
In effetti, questo terreno contiene perclorato di magnesio, sali tossici che impediscono alle cellule di trattenere l’acqua. Inoltre, questi sali generano sostanze chimiche come il perossido di idrogeno che danneggiano le cellule. Tuttavia, secondo l’analisi dei campioni marziani, il suolo di Marte contiene lo 0,6% di percloratiuna concentrazione mille volte superiore a quella terrestre.
Un tasso di sopravvivenza eccezionale
Alcuni batteri sono in grado di resistere a questi perclorati, ma fino ad ora la scienza non sapeva se questo fosse il caso dei tardigradi. I biologi polacchi hanno quindi collocato i campioni nel terreno contaminato per otto settimane. Secondo i risultati, L’83% dei tardigradi è sopravvissuto alla soluzione allo 0,10%. di perclorato di magnesio, 29% in una soluzione allo 0,20% e 20% in una soluzione allo 0,25%. I ricercatori hanno quindi concluso che i sali erano tossici per questi animali con una concentrazione superiore allo 0,10%, ma che alcuni di essi lo sono in grado di sopravvivere a dosi più elevate.
Lo studio polacco permette quindi inizialmente di capire che i tardigradi possono sopravvivere almeno otto settimane sul suolo marziano. Tuttavia, resta da vedere come questi animali riusciranno a raggiungere questa impresa. I ricercatori ritengono che siano i tardigradi utilizzare una tecnica di ibernazione di fronte ad un attacco che consiste nell’autoessiccazione (essiccamento). Un’altra ipotesi prevede una proteina già osservata durante lavorare sulla resistenza dei tardigradi alle radiazioni.
Gli studi futuri dovrebbero fornire risposte sulla possibile resistenza di questi animali all’ fattori combinati di mancanza di ossigeno e radiazioni con l’idea costante di aiutare i futuri coloni a vivere su Marte nelle migliori condizioni possibili.
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