In un recente studio, i ricercatori americani hanno discusso una nuova potenziale soluzione per terraformare il pianeta Marte. Questa iniziativa, che coinvolge nanotubi metallici nell’atmosfera marziana, permetterebbero di rendere abitabile il Pianeta Rosso 5.000 volte più velocemente della soluzione favorita finora.
Nanotubi da nove micrometri su Marte
Innanzitutto ricordiamo che con il termine terraformazione ci si riferisce al processo di trasformazione dell’ambiente naturale di un pianeta, di un satellite naturale o di un altro corpo celeste per rendere possibile la vita terrestre lìe quindi in particolare la vita umana. Per ora, la soluzione di terraformazione del pianeta Marte L’obiettivo è quello di produrre massicciamente gas serra in loco. Tuttavia, le risorse necessarie per questo progetto non sono disponibili su Marte e sul processo potrebbero volerci migliaia di anni.
Al dipartimento di scienze geofisiche dell’Università di Chicago (Stati Uniti), invece, un team sta dietro a un’idea che consentirebbe di trasformare il pianeta rosso 5.000 volte più velocemente. Descritto nella recensione Progressi della scienza il 7 agosto 2024, questo metodo prevede l’iniezione di nanotubi metallici nell’atmosfera di Marte.
Gli autori dello studio hanno spiegato di aver effettuato simulazioni al computer. Secondo i risultati, un numero sufficiente di nanotubi metallici potrebbe amplificare la luce solare che raggiunge la superficie di Marteimpedendo così la fuoriuscita del calore del terreno.
Avvia una reazione a catena
I nanotubi metallici potrebbero farlo essere fabbricato in loco. Il pianeta rosso, infatti, beneficia di riserve di ferro e alluminio. Queste bacchette misurerebbero nove micrometri, una dimensione simile ai granelli di polvere naturale su Marte, che permetterebbe loro di sollevarsi nell’atmosfera dopo la dispersione. Inoltre, queste canne hanno altre proprietà che glielo consentono cadere dieci volte più lentamente rispetto alla polvere naturale. Pertanto, potrebbero rimanere in sospensione per un periodo massimo di un decennio.
Secondo gli scienziati, il processo innescherebbe lo scioglimento del ghiaccio marzianoma soprattutto aprirebbe la porta a una reazione a catena con il risultato finale di un pianeta più abitabile. Basteranno poi pochi mesi per aumentare la pressione atmosferica del 20% e avviando così un ciclo di feedback che comporta la volatilizzazione dell’anidride carbonica.
Infine, se parliamo di terraformazione 5.000 volte più veloce, sappiate che parliamo pur sempre di una durata di diversi secoli prima di arrivare a risultati definitivi. Inoltre, anche se le temperature diventeranno più miti, il pianeta Marte sarà ancora molto lontano dall’essere abitabile come lo è oggi la Terra.
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