In caso di incontro con extraterrestri, gli esseri umani non saprebbero davvero come avviare una conversazione. Secondo i ricercatori dell’istituto SETI l’intelligenza artificiale (AI) potrebbe quindi permetterci di comunicare meglio. Come è possibile ?
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Un metodo di comunicazione basato sull’intelligenza artificiale
Creato nel 1984, l’istituto SETI riunisce progetti scientifici il cui obiettivo è quello di rilevare la presenza di civiltà extraterrestri avanzato, potenzialmente presente in altri sistemi solari. Tuttavia, di questa organizzazione si parla regolarmente. Nel 2020, l’istituto, ad esempio, ha unito le forze con la NASA per garantire che le missioni attuali e future dell’agenzia soddisfino gli standard di protezione planetaria. L’obiettivo è quello di evitare la contaminazione delle aree che potrebbero ospitare porti una o più forme di vita extraterrestre.
In un articolo pubblicato dalla rivista Scientifico americano il 20 luglio 2024, due esperti dell’istituto SETI e della NASA hanno discusso questa volta della comunicazione tra esseri umani ed extraterrestri in caso di incontro. Il duo ha parlato di a Metodo di comunicazione basato sull’intelligenza artificiale : Messaggistica intelligenza extraterrestre (METI). Questa iniziativa nasce da una domanda: dopo aver inviato un messaggio in codice Morse o anche della musica nello spazio, perché non inviare l’intelligenza artificiale sotto forma di large Language Model (LLM)?
Attualmente non tecnologicamente possibile
Per l’astronomo SETI Franck Marchis e il ricercatore NASA Ignacio G. Lopez-Francois, gli extraterrestri potrebbero imparare una lingua umana. Ciò consentirebbe loro di porre domande al LLM e ottenere così risposte precise e, soprattutto, rappresentative dell’umanità nel suo insieme. Sembra difficile crederlo possibile dopo i vari errori, deviazioni e altri cali di prestazioni osservabile con le attuali IA come ChatGPT. Tuttavia, gli esperti ritengono ancora che alcuni modelli già esistenti, creati da Meta e Mistral AI, lo sarebbero in grado di assumersi questa responsabilità.
“Ciò consentirebbe alle civiltà extraterrestri di conversare indirettamente con noi e di imparare qualcosa su di noi senza essere ostacolate dalle grandi distanze dello spazio e dai corrispondenti ritardi di comunicazione della vita umana”. »
D’altra parte, gli specialisti sottolineano che attualmente l’invio di un tale messaggero nell’Universo lo è tecnologicamente impossibile. Tuttavia, diverse strade sono ancora possibili. Gli esempi includono onde radio, laser o persino un disco di rame. Nel frattempo, Franck Marchis e Ignacio G. Lopez-Francois pensano che l’invio nello spazio di un LLM grande e ben preparato potrebbe aprire la strada a scambi senza precedenti con intelligenze extraterrestri. Infine, questo ci permetterebbe anche di lasciare una traccia dell’umanità qualora dovesse scomparire.
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