“È stato molto difficile” (Athlé (F))



“Dal tuo titolo di campione europeo a Roma a giugno la tua preparazione è stata rallentata dal Covid. Puoi guardare indietro a queste ultime settimane?
Ho avuto il Covid a fine giugno, subito dopo gli Europei. Mi sentivo incredibile, avevo sensazioni pazzesche e ho potuto godermelo qualche settimana prima di avere il Covid. Ero totalmente motivato e l’allenamento stava andando sempre meglio. Ho avuto l’impressione di “creare” davvero qualcosa, di arrivare alla fine di un’opera d’arte. (ridere) !

Successivamente, purtroppo, ho avuto il Covid. Ho perso la forma, ma recentemente sono riuscito a ritrovare grandi sensazioni. Si sente bene ! Ma ti ammetto che per me è stata comunque una discesa agli inferi (ridere). Soprattutto con questo nuovo tipo di Covid, non l’avevo mai avuto, non sappiamo davvero quanto duri. Ho vissuto una piccola fase negativa anche se l’intero anno era andato davvero bene per me. Ma ehi, succede, fa parte di una preparazione, non potrà mai essere del tutto perfetta.

Qual è stata la tua reazione quando hai saputo di avere il Covid?
È stata molto dura, mi ha disturbato molto mentalmente, ma ho potuto contare su una squadra solida che avevo intorno a me, che fosse il mio allenatore, il mio manager, il mio agente e il mio preparatore mentale, che mi hanno aiutato di non vedere le cose come inevitabili e mi ha ricordato che tutto il lavoro che ho svolto finora non verrà distrutto in quel modo. Il corpo manda segnali, bisogna dargli ciò di cui ha bisogno e il riposo fa parte dell’allenamento. Mi hanno aiutato a vedere cose del genere, ad avere pazienza, a rendermi conto che ho già fatto i 12 »31 e che posso rifarli molto bene. Queste non sono cose che scompaiono, avevi solo bisogno di un po’ di riposo.

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“Giochi di successo? Sarebbe chiaramente portare a casa la medaglia”

Quanto tempo hai dovuto fermarti?
Ho dovuto fermarmi completamente per poco più di una settimana, poi ho ripreso gradualmente.

Hai ripreso a gareggiare a metà luglio, a Lucerna e Lussemburgo. In termini percentuali, quanto stima sia il suo livello di forma fisica rispetto a quello prima di Roma?
Non era tanto la mia salute che non c’era più quando sono tornato alle competizioni. Era perché a livello nervoso sentivo di essere ancora indebolito. Ecco perché ho gareggiato, per mantenere i nervi freschi, risvegliare il sistema nervoso, non lasciarmi addormentare. In termini di corpo, era lì. Ho dovuto imparare a usare il mio corpo in modo diverso, a usare altre sensazioni, ma sono riuscita a rimettermi in forma.

Cosa rappresenterebbero per te i Giochi di successo?
Giochi di successo? Sarebbe chiaramente portare a casa la medaglia. Questo è ciò per cui mi alleno da sei anni. »

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