Ecco i risultati della sfida alimentare dello spazio profondo della NASA


Per tre anni, centinaia di squadre provenienti da più di trenta paesi hanno lavorato ai loro progetti alimentari da preparare nello spazio come parte di missioni con equipaggio a lungo termine. Organizzato dall’Agenzia spaziale americana (NASA), questo concorso ha appena svelato i suoi vincitori.

Un premio per il miglior cibo spaziale

La prospettiva di inviare coloni umani su Marte o verso altri pianeti ha ovviamente la sua imponente quota di problemi. Tra queste, abbiamo la questione del cibo. Nel contesto di viaggi molto lunghi nello spazio, gli astronauti devono infatti beneficiare di un mezzo di sussistenza autonomo per quanto riguarda il cibo. Ad esempio, c’è una ricetta composta da batteri e idrogenotrofi in grado di riciclare l’energia presente nell’aria, nella CO2 e nell’acqua per creare cibo. Esistono però molti altri progetti.

Recentemente, ad esempio, è stata fatta luce sui vincitori della Deep Space Food Challenge, organizzata dalla NASA e dall’Agenzia spaziale canadese (CSA). Come spiegato un comunicato stampa pubblicato il 19 agosto 2024, 300 squadre provenienti da 32 paesi hanno tentato di svilupparsi modi per produrre cibo nello spazio durante gli ultimi tre anni.

Il primo premio del concorso è stato assegnato a Interstellar Lab, una società con sede in Florida. Ha così ricevuto la somma di 750.000 dollari per proseguire lo sviluppo il suo progetto di fitotroni autonomi che lavorano in serre ad ambiente controllato. I meccanismi di produzione permettono così di ottenere verdure fresche, giovani germogli, ma anche insetti commestibili che possono fornire tutto micronutrienti necessari agli astronauti.

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Il team dell’Interstellar Lab ha vinto il primo premio nella sfida del cibo nello spazio profondo. Crediti: NASA

Chi sono gli altri finalisti?

Gli altri due finalisti hanno ricevuto ciascuno la somma di $ 250.000. Chiamiamo Nolux, un team composto da membri dell’Università della California a Riverside e dell’Università del Delaware. La loro idea? UN sistema fotosintetico artificiale capace di creare cibo da piante e funghi che non si basa sull’operazione di fotosintesi biologica.

Il secondo progetto finalista si chiama SATED, che significa “Safe, Tidy, Efficient and Delicious”, dell’Università del Colorado a Boulder. Si tratta di creare una varietà di piatti da personalizzare. che hanno la particolarità di resistere al fuoco. Questi piatti sono preparati con ingredienti coltivati ​​localmente e con una lunga conservabilità.

La Deep Space Food Challenge mirava quindi a questo proporre nuove tecnologie di produzione alimentare per integrare quelli già esistenti. Nel prossimo futuro sarà forse possibile applicare una o più di queste soluzioni nell’ambito di missioni verso destinazioni lontane.



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