Uno studio recente rivela finalmente l’esatta origine della pietra dell’altare di Stonehenge, un elemento chiave del famoso monumento preistorico situato nel sud dell’Inghilterra. Attraverso un’analisi chimica dettagliata della composizione geologica di questa massiccia pietra, i ricercatori hanno determinato che la sua provenienza non è nel Galles come si pensava in precedenza, ma nel bacino delle Orcadi, nel nord-est della Scozia. Questa scoperta, frutto del lavoro dell’Università di Aberystwyth, arricchisce non solo la nostra comprensione dell’origine delle pietre di Stonehenge, ma anche degli impressionanti metodi di trasporto utilizzati dai costruttori di questo iconico monumento.
Un’analisi rivelatrice
IL pietra dell’altare è una grande pietra rettangolare che si trova nel cerchio interno di Pietrahenge. Misura circa 2,5 m di lunghezza, 1,5 m di larghezza e 1 m di altezza con un peso stimato di circa sei tonnellate. Questa pietra è unica per le sue dimensioni e forma rispetto ad altre pietre del sito, conferendole un significato speciale. La sua esatta funzione rimane un mistero, ma potrebbe essere stato utilizzato per riti religiosi o cerimonie sacrificali.
Inizialmente si presumeva che la pietra dell’altare provenisse da Gallesa causa delle sue somiglianze con pietre blu che fanno parte di Stonehenge. Tuttavia, un recente studio ha rivelato che questa pietra potrebbe avere un’origine molto più lontana, localizzata nel Scozia nord-orientale.
Questa scoperta si basa sull’analisi chimica dei minerali presenti nella pietra. Nello specifico, i ricercatori hanno scoperto che questa pietra conteneva minerali specifici come zircone, apatite e rutilola cui composizione corrispondeva alle rocce di bacino delle orchestreuna regione nel nord-est della Scozia, così come le Isole Orcadi e Shetland. Studi mineralogici hanno anche dimostrato che alcuni grani minerali della pietra dell’altare erano invecchiati da uno a due miliardi di anniche corrisponde perfettamente all’età delle rocce del bacino delle Orcadi.
Sfide logistiche e implicazioni culturali
Questa scoperta permette non solo di chiarire l’origine geografica della pietra, ma anche di comprendere le sfide tecniche legate al suo trasporto. In effetti, questo bacino si trova approssimativamente 750 chilometri da Stonehenge. Il trasporto di questa pietra particolarmente pesante avrebbe quindi richiesto a notevole coordinamento sociale coinvolgendo diverse comunità. Avrebbe richiesto anche tecniche logistiche avanzate, probabilmente coinvolgendo a trasporto combinato via mare e via terra. Almeno questa è l’opinione di Nick Pearce, coautore dello studio e professore di chimica geologica all’Aberystwyth University.
La Pietra dell’Altare non è l’unico collegamento tra il Bacino delle Orcadi e Stonehenge. Anche le somiglianze culturali, come i pezzi di ceramica e le strutture residenziali, suggeriscono una connessione più profonda tra queste due regioni. Questa scoperta arricchisce quindi la nostra comprensione delle reti di scambio preistoriche e della portata delle interazioni culturali dell’epoca.
Lo studio è pubblicato in Natura.
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