Il poster era bellissimo e ha mantenuto le promesse. Comunque fino alla fine del terzo set, quando Grigor Dimitrov ha avvertito dolore al tendine del ginocchio. Lasciando Frances Tiafoe da sola in campo, è tornata negli spogliatoi con il fisioterapista per un esame prima dell’inizio del quarto set. Il suo sguardo suggeriva che sapesse che il suo destino era segnato. Dopo la partita ha ammesso di aver sofferto di crampi molto forti, da qui il fatto di non arrendersi subito.
Quando tornò in tribunale, poté vedere che nulla era stato risolto. Ha ancora effettuato alcuni tiri vincenti, usando solo il braccio, ma le sue gambe non riuscivano più a tenere il passo. Sul 4-1 decide di fermarsi e lascia entrare Frances Tiafoe Taylor Fritz in semifinale di uno US Open che avrà quindi in finale un americano.
Fino ad allora la partita era stata di ottimo livello. Come sempre, Tiafoe ha compensato le sue carenze tecniche con il fuoco costante. Lo slice di rovescio di Dimitrov non gli ha dato molto fastidio e ha regolarmente superato il bulgaro. Il primo set era americano.
La seconda è stata probabilmente la migliore della partita, anche se è stata anche teatro di intensi momenti di stress. Dopo essere arrivato quarto, Dimitrov ha ammirato la fluidità del suo tennis per tornare al livello. Nessuno avrebbe mollato il servizio e tutto si sarebbe deciso al tie-break. Tiafoe, come Dimitrov, è stato sopraffatto dalla pressione della posta in gioco. Dimitrov è stato colui che è riuscito a fare del suo meglio per tornare a fare un round ovunque. Con un set ovunque, ci si potrebbe aspettare una lunga notte. Ma il destino aveva deciso diversamente. Duro colpo per Dimitrov che ancora una volta si scontra con il suo soffitto di vetro e dovrà aspettare prima di respirare l’aria di una semifinale Slam. È un peccato crollare fisicamente per un giocatore che aveva fatto enormi progressi a questo livello.
Per il tennis americano, invece, questa è una buona notizia. Due americani in semifinale, non succedeva dal 2005 e Andre Agassi contro Robby Ginepri. Questo ovviamente garantisce la presenza di un americano nella finale di uno Slam. Una prima volta da Andy Roddick a Wimbledon 2009.
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