Dopo la cerimonia del podio, Camille Jedrzejewski era ancora al settimo cielo. La frustrazione di avere Sabato è mancato di poco l’oro nella pistola da 25 metri non aveva molta importanza. Per lei contava solo la medaglia:
“All’inizio non è stato facile arrivare in finale e, poco a poco, lo spirito competitivo è tornato. E la rivalità, il fatto che fosse così vicino, ad un certo punto eravamo quasi tutti a 10 tocchi di distanza, mi ha tirato su, è stato incredibile. È grazie all’atmosfera, all’atmosfera… Urlavano ad ogni cartuccia, sono felice di averlo sperimentato! La gente si è divertita tantissimo, credo.
Penso di aver trasmesso molto coraggio, attraverso questa medaglia, a Jean e Clément (Quiquampoix e Bessaguet, iscritti domenica e lunedì alla velocità olimpica) e che troveranno la forza per puntare ad una medaglia e forse al titolo. Quando ho saputo che sarei stato sicuro sul podio, ho sentito qualcosa. C’è stato un po’ di sollievo, ma ho pensato che fosse meglio andare perché ero solo a un passo dalla ragazza (la sudcoreana Jiin Yang). Ho dovuto resistere, resistere, resistere e durante lo spareggio, penso di essere crollato mentalmente. La frustrazione di non avere la medaglia d’oro? Esiste un po’. Forse è il 2%, su un 98% di gioia! »
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