“Gli allenatori abusano delle nazionali” (Ligue 1)



“È aumentato il numero di partite di club a stagione?
È abbastanza controintuitivo rispetto a quello che sentiamo, ma no. Dei 40 Campionati che abbiamo analizzato, la media è rimasta stabile da dieci anni: circa 42 partite per chi non disputa una Coppa dei Campioni, contro una cinquantina per gli altri. Ma anche loro beneficiano di una riduzione delle partite nei campionati nazionali. La Francia, ad esempio, passò da 38 a 34 giornate ed eliminò la Coupe de la Ligue.

Da dove arrivano allora le lamentele dei giocatori che sentono di giocare troppo?
Soprattutto le partite di selezione. Ad esempio, con l’introduzione della Società delle Nazioni si è verificato un allungamento del calendario. È leggero ma non vuol dire che sia già troppo C’è anche una concentrazione di questi giocatori nei grandi club, che spesso vanno lontano in tutte le competizioni a cui partecipano. Tutto questo insieme crea un divario con i non internazionali.

Ciò ha portato a stagioni di oltre 70 partite per Bruno Fernandes e Pedri…
Sì, ma questi giocatori non sono rappresentativi. Appena il 2% dei professionisti gioca più di 50 partite a stagione. La maggior parte degli altri non supera le 20 partite all’anno e il numero delle partite non è aumentato di molto in dieci anni. Solo le star come quelle che hai citato giocano senza sosta. E poiché sono i più pubblicizzati, li sentiamo quando si lamentano, soprattutto perché anche su questi argomenti la sensibilità si è evoluta. Venti o venticinque anni fa, quando Frank Lampard (72 partite di club nella stagione 2006-2007, record in Europa) ha avuto una serie di grandi stagioni, non si è lamentato perché doveva essere duro.

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“Il passaggio a cinque modifiche ha permesso di distribuire meglio il tempo di gioco dei giocatori “medi” ma non ha influito su quello delle stelle”

Quindi il divario tra nazionali e giocatori di club sta aumentando relativamente poco?
In termini di partite giocate è leggermente cresciuto. Ma rispetto ai vecchi giocatori, i media, la pressione finanziaria, i social network e i tifosi sono molto più forti in nazionale. Giocano anche più tempo nelle partite a cui prendono parte perché gli allenatori li abusano. Il passaggio a cinque cambi ha permesso di distribuire meglio il tempo di gioco dei giocatori “medi” ma non ha intaccato quello delle stelle, che sono insostituibili. Anche lì la differenza tra loro e gli altri può ampliarsi. »



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