Gli Stati Uniti battono la Germania ai tempi supplementari e tornano alla finale olimpica



Sacro campioni del mondo al Groupama Stadium nel 2019, gli americani sono tornati con grande gioia nel parco della periferia di Lione, questo martedì. Dopo l’eliminazione ai quarti di finale nel 2016 a Rio e la medaglia di bronzo nel 2021 a Tokyo, hanno raggiunto la finale olimpica per la prima volta dal 2012, data della loro quarta incoronazione (dopo il 1996, 2004 e 2008). Gli Stati Uniti hanno eliminato la Germania ai supplementari (1-0 dopo) in uno stadio senza atmosfera (meno di 10.000 spettatori) e incontreranno la vincente l’altra semifinale tra Spagna e Brasile (questo martedì alle 21).

Un vertice molto blando

Senza il suo capitano Alex Popp, malato dopo aver attinto troppo alle sue riserve nei quarti di finale contro il Canada (0-0, tab. 2-4), la Germania ha sofferto contro la potenza americana nel primo quarto, e il suo portiere Ann-Katrin Berger, impeccabile durante tutto il torneo, ha dovuto lavorare dall’inizio davanti a Rose Lavelle (4a). Ma poi la partita si è spostata su un ritmo molto lento, con poche occasioni e i tedeschi si sono installati in un muro basso. Uno schema visto troppo spesso durante questo torneo di calcio femminile, dove il gioco chiaramente non è sotto i riflettori.

Mallory Swanson ha mancato una situazione enorme tirando nella rete piccola mentre aveva due compagni di squadra dietro (62esimo), e gli Stati Uniti sono stati spinti ai tempi supplementari, come contro il Giappone nei quarti di finale (1-0 dopo). Sono riusciti comunque a cavarsela prima dei rigori, grazie al terzo gol di Sophia Smith nella competizione, servito da Swanson (95esimo). Smith approfitta di un grosso malinteso della difesa tedesca e manca Marina Hegering che viene colpita al 78′.

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Campioni olimpici nel 2016, i giocatori di Horst Hrubesch, provati fisicamente, non sono riusciti a rientrare, e l’ottimo Berger, ex giocatore del PSG che lotta contro un cancro alla tiroide dal 2017, ha evitato addirittura una sconfitta più pesante, privando Smith della doppietta (119esimo ). Gli americani ce l’hanno fatta, ma dovranno comunque essere più convincenti nella finale di sabato al Parc (17), con possibile shock contro la Spagna, occupata al vertice della classifica mondiale.



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