In ginocchio, a faccia in giù, Tomokazu Harimoto tiene la testa tra le mani, prostrato. Si è appena preso il tempo per salutare in segno di scusa i suoi partner, prima di crollare ai piedi del suo allenatore sconvolto.
Al giapponese, appena 21enne, non sono mai mancate le manifestazioni, ma lo scenario del tempo vinto dalla Svezia mercoledì sera ne avrebbe scossi più di uno. Il genio giapponese, promesso ad imprese gigantesche, fallì, cedendo al quinto incontro, dopo aver condotto a zero due set contro Anton Kallberg.
I Blues guidati da Félix Lebrun, giovedì sconfitto dalla Cina con lode in semifinaleaffronterà quindi, nella finale per il bronzo questo venerdì mattina (ore 10), il Giappone e il più grande fenomeno di precocità che il tennistavolo mondiale abbia conosciuto. Harimoto, nato Zhang Zhihe a Sendai nel 2003otto anni prima dello tsunami che devastò la città e provocò il disastro nucleare nella vicina Fukushima, seguì le orme dei suoi genitori, giocatori cinesi di ping pong arrivati in Giappone negli anni ’90 come allenatori.
Nella top 10 a 14 anni!
Apparso nella classifica mondiale a 12 anni, sotto il nuovo nome giapponese, conquista la sua prima medaglia nel Pro Tour (antenato del circuito WTT) l’anno successivo, e il suo primo titolo all’età di 14 anni, entrando nella top 10 mondiale esattamente a 14 anni, 10 mesi e 4 giorni, nel maggio 2018. All’età di 15 anni, ha battuto la leggenda cinese Ma Long agli Open del Giappone, raggiungendo il quinto posto mondiale. Secondo nel novembre-dicembre 2022, ora è intorno al decimo posto (9°).
Se dà ancora voce a ogni punto vinto, l’ex star teenager, che girava per il suo paese circondato da telecamere e piangeva a voce alta per ogni sconfitta, ha guadagnato in maturità. Ma non ha ancora realizzato le speranze riposte in lui sui podi. “Sto facendo del mio meglio per mantenere la mia classifica”rispose educatamente in seguito la sua sconfitta in semifinale dello Star Contender a Lubiana contro Félix Lebrunpreferendo esprimersi con l’aiuto di un traduttore piuttosto che in inglese.
Come lo svedese Truls Moregard, vicecampione del mondo a 19 anni nel 2021 (e vicecampione olimpico qui a Parigi), Harimoto è stato osservato, sezionato, e ora fatica a sorprendere, a differenza del giovane Lebrun. “Se lo confrontiamo con Harimoto, penso che Felix abbia molti punti vincenti, una gamma di servizi che non ho mai visto e un rovescio incredibile”giudica l’ex “moschettiere” Patrick Chila.
Medaglia di bronzo a squadre ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, il prodigio giapponese è stato eccezionale nella finale dei Campionati del Mondo a squadre del 2022, a Chengdu. Di fronte ai padroni di casa cinesi, ha battuto Wang Chuqin, attuale numero 1 del mondo (3-1), poi Fan Zhendong, poi numero 1 (3-2). Senza che il Giappone riesca finalmente a rovesciare la Cina.
“È incoraggiante per me vedere che posso batterlo giocando non eccessivamente bene”
Riuscirà a riprendersi dalla sconfitta di mercoledì, che ha paragonato a un “senza benzina” ? Impressionante contro Fan Zhendong nei quarti di singolare (3-4)Harimoto, la cui sorella minore Miwa giocherà la finale contro i cinesi, è arrivato a Parigi con in tasca gli ultimi due titoli assegnati nel WTT (Tunisi e Bangkok), ma due sconfitte consecutive contro Félix Lebrun, l’ultima in Giugno in Slovenia.
“È incoraggiante per me vedere che posso batterlo giocando non eccessivamente bene”fece scivolare il francese. “Félix ha il servizio più difficile che abbia mai dovuto effettuare”hanno ammesso da parte loro i giapponesi. Il più giovane medagliato olimpico, con il bronzo appena vinto nel singolare, Félix Lebrun, 17 anni, sta raggiungendo il maestro della precocità.
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