Come vivi questa popolarità al di là del rugby?
Con i Giochi Olimpici abbiamo avuto la netta sensazione che lo spettro fosse più ampio di quello che possiamo incontrare, ad esempio, con i Top 14. Andiamo oltre il quadro dello sport del rugby. È bello e unificante. La notorietà sta crescendo un po’ ma non mi è capitato da un giorno all’altro. Lo vivo ogni giorno in modo molto positivo anche se, a volte, vorremmo stare un po’ in silenzio. Ma è difficile dire alla gente di non applaudirci. Quando ero piccola guardavo i miei idoli, e pensare che oggi li rappresento per certi bambini, è molto difficile da immaginare. Non avrei mai potuto credere che avrei ispirato questo nei giovani, ma ci rendiamo conto di cosa possiamo rappresentare per le giovani generazioni. Ci spinge ad essere esemplari.
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