“Cosa si prova ad essere campione del mondo junior di cronometro?
Non mi rendo conto, ci vorrà un po’ per assimilarlo. Per il momento è tutto ingarbugliato, non riesco a capire come ho fatto. Ho seguito tutte le istruzioni, abbiamo fatto tutte le prove, abbiamo cambiato alcune cose, ad esempio abbiamo rimontato l’abitacolo, non avevo la visiera ma gli occhiali perché stavo guadagnando in aerodinamica su quello… ho seguito tutto, ho messo tutto era a posto perché fosse il periodo più bello della mia vita, ma non pensavo che il momento più bello della mia vita mi avrebbe fatto diventare campione del mondo (sorriso).
Sentivi che la grande prestazione sarebbe arrivata?
Mi sentivo come se stessi correndo il miglior tempo della mia vita, sì, ma ci sono così tanti corridori di talento e io sono ancora un peso leggero (59 chili) anche se sono grande (1,84 metri)… Quindi non sono proprio a mio vantaggio in piano, è complicato in termini di potenza. Tutto il lavoro fatto a monte, tutta la preparazione, ha dato i suoi frutti e sono super felice, non ci posso credere. Nell’ultimo chilometro ho dato tutto. L’ho detto a Julien (Thollet, manager delle squadre francesi e in macchina dietro di lui) urlare in quel momento (sorriso) e francamente, è pazzesco. Pensavo che alla fine mi sarei schiantato… È fantastico!
E ora la corsa su strada (giovedì): sei tu il grande favorito?
Sono due sforzi completamente diversi. Non so se sono il grande favorito, ma tra i favoriti. Ci sono così tanti ragazzi di talento che non posso dire che vincerò una medaglia, ma darò il massimo! Sono super felice per tutte le persone intorno a me, che mi hanno aiutato ad arrivare qui.
“Lascio parlare la gente, non mi lascio influenzare. Progresso al mio ritmo, quello di un junior”
Come ti allontani da tutto questo? Di queste aspettative?
Lascio parlare la gente, non mi lascio influenzare. A volte leggo cosa dicono di me, lo sento anche io, ma sto attento, so che devo seguire i miei progressi. Sono ben circondato, quindi seguo i consigli delle persone intorno a me che sono molto sagge. Progresso al mio ritmo, quello di un junior e non di un élite o di una speranza. C’è un grande traguardo da superare l’anno prossimo, ma lo faremo tutti insieme, io e la squadra (Decathlon-AG2R La Mondiale, con cui sarà professionista dal 2025) chi mi aiuterà in questo.
Sei il primo francese della storia a vincere questa volta tra gli juniores. Conta?
Sicuramente è fantastico. Poi non sono qui per stabilire dei record nei libri di storia, voglio solo godermi la mia maglia, è magnifica, e cercare di capire cosa mi sta succedendo. Anche se non penso di provare la maglia perché il prossimo fine settimana dovrò subire un intervento chirurgico al polso sinistro per rimuovere una placca dopo la doppia frattura di inizio stagione. Vedremo come andrà ma non credo che continuerò (la stagione). »