Estinti allo stato selvatico cento anni fa, i bisonti stanno tornando in Europa, e in particolare in Romania, che ha appena accolto una quindicina di esemplari oltre al centinaio già presente nel sud-ovest del Paese.
D’ora in poi, i verdi prati di Monti Tarcuall’estremità occidentale di Carpazi meridionalisvelerà ai suoi visitatori, oltre ai suoi paesaggi naturali unici, una fauna oggi a dir poco atipica: numerose branchi di bisonti selvatici. Ecco come stanno le cose Romaniain questa regione montuosa, che il bovidi ruminanti scomparsi cento anni fa beneficiano di a programma di reintroduzione su larga scala.
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Una rapida scomparsa motivata da ragioni politiche
Negli anni 1800IL Bisonte nordamericano sarebbe stato cacciato in massa dai coloni europei, per diversi motivi: il commercio di pelli e carnesport e, soprattutto, un desiderio strategico di ridurre le popolazioni a indebolire le popolazioni indigene la cui sopravvivenza dipendeva dal bisonte. Fu allora che in meno di un secolo, decine di milioni di bisonti furono massacratiriducendo la loro popolazione a poche centinaia di individui.
L’espansione delle colonie europee e il costruzione ferroviaria non sono meno responsabili della scomparsa del bestiamecompletando la riduzione e lo sconvolgimento delle vaste pianure dove i bisonti vagavano liberamente.
Con il riduzione del loro habitatil bisonte ha quindi perso l’accesso alle fonti alimentari essenziali, oltre a dover affrontare il problema concorrenza domestico.
Reintroduzioni in tutta Europa
Se la Romania sembra orgogliosa di trarne vantaggio il più grande programma di reintroduzione del bisonte in Europad’altra parte, il Paese non è l’unico ad agire per la conservazione degli animali preistorici. Pertanto, è possibile incontrare bisonti selvatici Francia (nell’Ariège, in particolare), in PoloniaIn SvizzeraIn Germanianel Regno Unito, Ucraina o anche dentro Lituania.
Il bisonte potrebbe aiutare a combattere il cambiamento climatico
Sebbene sia vicino alla mucca, ruminatrice spesso segnalata dagli ecologisti, il bisonte sarebbe capace di assorbire e trattenere quantità significative di anidride carbonica. In ogni caso, questa è la conclusione che emerge dall’art ricerca condotta dall’Università di Yaleche stima che un branco di bisonti selvatici potrebbe farlo catturano quasi 55.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Il bisonte europeo, un bovide precedentemente presente in tutto il continente
Beneficiando oggi di programmi Di reintroduzione su scala continentale, il bisonte d’Europa (Bisonte bonasus) era molto presente nel continente un centinaio di anni fa, la sua distribuzione si estendeva allora dall’Atlantico agli Urali. Con un peso medio di 700 chili e una dimensione al garrese di circa due metri, il bisonte è il mammifero terrestre più grande d’Europa. Il corpo del bovide è infatti massiccio e tozzo, presentando una gobba sulle spalle, arti robusti e muscoli potenti.
I maschi, come le femmine, hanno piccoli corna affilate curvato verso l’interno permettendo sia di allontanare i predatori che di combattere i rivali.
UN pelliccia foltache varia dal marrone chiaro al marrone scuro a seconda della stagione, completa la panoplia del bisonte, proteggendolo, grazie alla sua proprietà naturalmente isolantiil corpo tozzo dell’animale dure condizioni invernali e in particolare la bufera di neve.
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