Dominati per la terza volta in altrettante partite in questo primo turno degli spareggi della Western Conference contro i Denver Nuggets (112-105), i Los Angeles Lakers sono ora sotto 3 vittorie a 0, una situazione che nessuna squadra è riuscita a ribaltare in Storia dell'NBA.
La Crypto.com Arena, tuttavia, ha subito ritenuto che i suoi Lakers si fossero ripresi dalla frustrante sconfitta di lunedì (101-99). LeBron James e la sua squadra hanno iniziato con un 8-0 e un'energia pazzesca. Intercettazioni, schiacciate, un Anthony Davis determinato (10 punti in dodici minuti) e due falli provocati su Nikola Jokic in un primo periodo esplosivo, concluso sul 33-23 in favore dei padroni di casa della serata.
Denver ha resistito grazie all'agguerrito e sempre preziosissimo Aaron Gordon (29 punti, 15 rimbalzi), reggendo la difesa, guidando l'attacco e cogliendo gli errori dei giocatori in blu su entrambi i lati del campo.
Ma questi Nuggets non danno mai l'impressione di farsi prendere dal panico e anche nella media del primo tempo (2/15 da tre punti), i compagni di squadra di Jamal Murray, senza brillantezza in avvio di partita, soffiavano sulla nuca ai Lakers nel primo tempo. medio. -tempo (53-49).
Michael Cooper è stato introdotto
Scoraggiante per i “Viola e Oro” visti gli sforzi profusi ma dopo dieci sconfitte di fila contro il campione in carica, sanno meglio di chiunque altro come Denver sappia tenersi alle calcagna degli avversari. Il trend è stato confermato alla ripresa, pochi minuti dopo l'omaggio a cinque stelle tributato a Michael “Ministro della Difesa” Cooper, cinque volte campione NBA, prossimo a entrare nella Hall of Fame e accompagnato in sala dai suoi compagni di l'era Showtime (5 titoli e 9 finali tra il 1979 e il 1991), Magic Johnson, Kareem Abdul-Jabbar, James Worthy e gli altri.
Los Angeles tira ostinatamente da lontano (tre tiri sbagliati consecutivi di D'Angelo Russell, Austin Reaves e poi Rui Hachimura), è stato Michael Porter Jr, l'unico giocatore in campo determinato a tirare più di un tiro dietro l'arco (20 punti, 10 rimbalzi) che hanno portato la loro squadra in vantaggio (58-55) per la prima volta nella partita dopo 26 minuti di gioco. Dietro, i Nuggets hanno confermato la loro capacità di segnare canestri che hanno fatto male, in particolare Murray, l'assassino mezzofondo (22 punti, 9 assist).
Davis (33 punti, 15 rimbalzi), non proprio vessato da Jokic in difesa a causa dei suoi tre falli, ha accelerato ancora a fine quarto per limitare i danni (83-75). Ma con D'Angelo Russell, inutile (0 punti, 0/6 dalla distanza) e LeBron James, quasi ordinario per i suoi standard (26 punti, 6 rimbalzi, 9 assist) mentre Denver aveva quattro giocatori dei suoi cinque principali a 20 punti o in più (Jokic ha chiuso con 24 punti, 15 rimbalzi, 9 assist), la speranza di una rimonta non è durata. Sul 101-89 con 3'06 rimanenti, la stanza cominciò a svuotarsi. Sabato si riempirà nuovamente, ma i Lakers giocheranno lì più per onore che per altro.
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