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Recentemente alcuni ricercatori francesi hanno concentrato la loro attenzione sui residui dei danni causati dalla bomba atomica che colpì la città di Hiroshima nel 1945. Alcuni composti chimici potrebbero rivelare informazioni potenzialmente utili a comprendere meglio la nascita del nostro Sistema Solare.
Comprendere la composizione chimica dei detriti di Hiroshima
Il 6 agosto 1945, la bomba atomica “Little Boy”. lanciato dagli Stati Uniti è esploso a 580 metri sopra la città di Hiroshima (Giappone). L'esplosione, il calore e la tempesta di fuoco provocati dalla bomba uccisero tra le 100.000 e le 220.000 persone. Anche le temperature hanno raggiunto quasi 6.300°C al suolo e circa dieci milioni di gradi al centro della palla di fuoco.
Nel 2005, gli scienziati hanno trovato i detriti dell'esplosione lungo la spiaggia dell'isola Motoujina nella baia di Hiroshima. Si trattava di sfere vetrose risultanti dal decomposizione del calcestruzzo e dell'acciaio negli edifici sotto l’effetto di temperature estreme. Durante l'attacco, questi elementi si sono trasformati in minuscole goccioline vetrose proiettate nell'aria prima di cadere sotto forma di pioggia per diversi chilometri intorno.
La composizione chimica di questi detriti di vetro è stata oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Lettere di scienze della Terra e Planetarie il 15 gennaio 2024. Questo lavoro è stato condotto dal Paris Globe Physics Institute (IPGP).
Verso una migliore comprensione della nascita del Sistema Solare?
I ricercatori hanno analizzato 94 pezzi di detriti e li classificò in quattro categorie di composti chimici esistenti in natura: anortosite, calce sodata, melilite e silice. Tuttavia, la composizione molto particolare di alcuni atomi di ossigeno e silicio che costituiscono i detriti ha sorpreso gli scienziati. In effetti, la loro composizione atomica si assomiglia in molti punti quello delle condrititipi di meteoriti pietrosi formatisi all'inizio del Sistema Solare da polvere interstellare e gas nebulare.
Per gli autori dello studio, comprendere i “primi condensati del Sistema Solare” potrebbe spiegare come si sono formati i detriti di vetro di Hiroshima. Inoltre questi stessi detriti contengono una notevole quantità di atomi 16Ouna forma di ossigeno alla luce dei neutroni. Da questa scoperta i ricercatori avanzano la seguente ipotesi: durante la formazione del Sistema Solare, i raggi ultravioletti che penetrarono nelle nubi di gas e polveri che crearono le condriti avrebbero generato anche questi atomi.
D'altra parte, gli scienziati ammettono che tra il disastro atomico di Hiroshima e la formazione del Sistema Solare esistono molte differenze. Ciò include in particolare temperature, pressioni e miscele di gas, tra gli altri. In altre parole, è ancora troppo presto per dire con certezza che i resti rinvenuti a Hiroshima potrebbero fornire nuovi elementi per spiegare la nascita del sistema solare.
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