I ricercatori vorrebbero rilasciare le zanzare infestate in natura con i droni

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La zanzara è considerata l’animale più mortale al mondo, poiché portatrice di malattie gravi come la malaria, la dengue, la chikungunya e il virus Zika, malattie che causano milioni di morti ogni anno, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali. Con i loro agenti patogeni, questi insetti pungenti sono responsabili di più morti umane di qualsiasi altro animale, rappresentando un pericolo ampiamente sottovalutato. Attuare strategie di controllo è quindi fondamentale per salvare vite umane, soprattutto in un momento in cui le zanzare e la zanzara tigre stanno approfittando dei cambiamenti climatici per proliferare sempre di più. E se i droni fossero la soluzione contro le zanzare?

Esistono già diverse strategie di controllo del rilascio delle zanzare, come ad esempio la tecnica dell’insetto sterile e la tecnica degli insetti incompatibile. La maggior parte prevede il rilascio di zanzare maschi sterili o incompatibili per ridurre le popolazioni di zanzare. Tuttavia, queste tecniche richiedono il rilascio continuo di un gran numero di zanzare e la loro efficacia non è ancora del tutto dimostrata su larga scala. Nel loro studio pubblicato su Science Robotics alla fine di luglio 2024, un gruppo propone tuttavia un nuovo approccio che sembra più promettente.

Un batterio formidabile, che è diventato un promettente metodo di controllo

La specie Aedes a Egypti è il principale vettore della febbre dengue, dell’infezione da virus Zika, della chikungunya e della febbre gialla con un’incidenza in costante aumento negli ultimi cinquant’anni. Tuttavia, a causa della globalizzazione, dell’urbanizzazione e del riscaldamento globale, questi animali sono in grado di prosperare in aree sempre più grandi e per periodi sempre più lunghi. Di conseguenza, circa il 53% della popolazione mondiale ora vive in un luogo favorevole alla trasmissione della dengue, provocandone il processo 390 milioni di casi ogni anno che possono mettere a dura prova i sistemi sanitari.

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Naturalmente esistono insetticidi per controllare le popolazioni di insetti, ma questi prodotti non sono sempre molto salutari e talvolta possono essere inefficaci. Quanto agli altri metodi che si stanno gradualmente sviluppando, restano piuttosto recenti e potrebbero richiedere del tempo prima di diventare pienamente democratizzati su larga scala. Tuttavia, il World Mosquito Program (WMP) potrebbe essere su un percorso promettente l’introduzione dei batteri Wolbachia nelle popolazioni di insetti locali. In breve, questa organizzazione non governativa intende farlo combattere i parassiti… con i parassiti.

Un processo che è stato migliorato

Concretamente, questo batterio infetta le zanzare e permette loro di farlo ridurre la trasmissione delle malattie senza la necessità di debellare gli insetti dannosi stessi. Tuttavia, Wolbachia funziona anche sul virus Zika e sulla chikungunya. Questo batterio verrà poi trasmesso dalla madre alla prole e farà sì che le femmine non infette producano uova non vitali quando si riproducono con maschi infetti. Lo ha reso possibile uno studio recentemente condotto a Yogyakarta, in Indonesia, su zanzare infette ridurre con successo i casi di dengue del 77%. Tuttavia, questo esperimento ha dimostrato che è complicato (e talvolta pericoloso) trasportarli.

Per superare queste difficoltà, i ricercatori hanno sviluppato un sistema che consente rilascia automaticamente gli insetti a raffiche da 100 a 200 su vaste aree riducendo al contempo lo sforzo e i rischi per gli operatori umani. Il percorso seguito dal drone viene stabilito prima del lancio e la progettazione del sistema garantisce un trasporto ottimale in condizioni umide degli insetti in attesa di rilascio.

drone zanzara
Crediti: Lin et al. (2024).

Testa il drone in condizioni reali sulle zanzare

Il sistema questa volta è stato testato nelle Isole Fiji dopo aver ottenuto il consenso delle comunità locali e aver spiegato loro il processo in dettaglio. Nonostante alcuni problemi tecnici durante i rilasci aerei iniziali, i risultati complessivi hanno mostrato tassi di ricattura delle zanzare simili per entrambi i metodi dopo quattro settimane.

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Le seconde prove hanno coinvolto meccanismi di rilascio dei droni migliorati e tempi di rilascio più lunghi. Il sistema basato sui droni ha poi stabilito con successo l’infezione da Wolbachia nella popolazione locale di zanzare, con una prevalenza di Wolbachia che è rimasta elevata un anno dopo l’ultimo rilascio. Nel complesso, il sistema ha finalmente dimostrato la sua efficacia e dimostra che può essere uno strumento importante nella nostra lotta contro le malattie trasmesse dalle zanzare.

Dai un’occhiata a questa ricerca su questo collegamento.

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