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La tristezza nei suoi occhi quando il dottore le fece capire che non c’era niente che potesse fare per lei la diceva lunga. Imbarcata nel terzo set contro la numero 1 del mondo Iga Swiatek, Danielle Collins ha capito che non sarebbe riuscita ad arrivare alla fine del match. Ha provato a rientrare nella rissa, ma tre punti dopo si è avvicinata all’arbitro, precisando che non poteva più camminare. L’americana, che sta disputando la sua ultima stagione sul circuito e che soffre di endometriosi, è purtroppo abituata alla cosa.
Peccato, perché dopo un primo set nettamente volato da Swiatek, la partita c’è stata. Nel primo set la polacca ha fatto quello che le riesce meglio sulla terra, giocando un tennis aggressivo e regolare, ben protetta da un servizio che Collins non è riuscita a padroneggiare.
Ma l’americana ha rialzato perfettamente la testa nel secondo round. Non era una che si ammetteva sconfitta, metteva molta più lunghezza nei suoi tiri, sapeva trovare gli angoli giusti e, soprattutto, la chiave del servizio avversario. Infastidita, forse sotto pressione che non si aspettava, Swiatek ha commesso errori grossolani per un giocatore del suo calibro. Guadagnando velocità, poteva solo vedere il suo avversario tornare su un set ovunque. Ci preparavamo quindi ad un terzo set con due giocatrici al meglio, ma senza contare sul fisico della Collins, che ancora una volta l’ha privata di una grande battaglia.
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