Il conservatore Koeman, più duttile di quanto sembri grazie alla coppia Gakpo-Simons

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Non riuscendo a offrire fuochi d’artificio in campo, gli olandesi ne hanno sentito uno vicino al loro hotel di Berlino, la sera prima dei quarti di finale contro la Turchia (2-1, sabato). Ciò non ha impedito loro di dormire profondamente. Soprattutto non Ronald Koeman. Accusato di conservatorismo, in particolare quando ha tolto l’ex parigino Georginio Wijnaldum (33 anni, 2021-2023) dal suo pensionamento anticipato in Arabia Saudita, l’allenatore olandese (61 anni) rimane imperturbabile quanto creativo, fin dall’inizio questo euro.

Dopo aver oscillato a lungo tra una difesa con tre centrali e un sistema con quattro giocatori piatti dall’inizio del suo secondo mandato alla guida della sua selezione, il 1° gennaio 2023, ha finalmente optato per un 4-2-3. -1 tattica. Al quale non si discosta. Di più. Lo adatta, attingendo dalla ricchezza della sua panchina diversi profili per bilanciare o sbilanciare volutamente la sua squadra sulla fascia destra, a seconda dell’avversario (quattro ali destre diverse nelle prime quattro partite).

Inoltre, non blocca i suoi giocatori in un corsetto tattico. Il suo sistema si dimostra malleabile in fase di possesso palla. Il versatile lato sinistro Nathan Aké si rifocalizza vicino a Virgil Van Dijk, Stefan de Vrij copre l’intera fascia destra abbandonata da Denzel Dumfries, spostato per posizionarsi al posto dell’esterno destro, rifocalizzato. In fase di attacco piazzato, lo “spaventapasseri” olandese si dispiega a ventaglio formando un 3-2-5.

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8 gol su 9 segnati nella partita

A vantaggio della coppia Cody Gakpo-Xavi Simons. Quest’ultimo, posizionato al numero 10 in caso di perdita di palla, arriva ad occupare il lato sinistro, permettendo a Gakpo di ricentrarsi a sua volta, in zona di Memphis Depay. Questa nuova tavolozza tattica ti permette di sorprendere il tuo avversario, così come permette a questa coppia di creare felici connessioni. Erano difficili, se non impossibili, quando Simons giocava al fianco di Gakpo come ala destra.

Questo rapporto tecnico ha così permesso all’ex parigino di realizzare finalmente il suo primo passaggio decisivo, alla sua 17esima selezione, contro l’Austria (2-3, 25 giugno). Gakpo era il beneficiario. Un bel simbolo. Anche il suo terzo gol in questo Europeo, più un assist negli ottavi di finale contro la Romania (3-0, il 2 luglio), è arrivato su servizio di Simons. Installato come un numero 10 volante, quest’ultimo dispone ora di tre passaggi (il terzo resta oggetto di dibattito visto che è stato mandato a Donyell Malen, molto lontano dalla porta rumena).

Considerando l’efficacia di questa coppia, coinvolta in cinque dei nove gol olandesi – di cui otto segnati nel corso della partita – Koeman non dovrebbe toccare il loro posizionamento questa sera. Tuttavia, lo ha fatto, sostituendo Depay in appoggio al rientrante Wout Weghorst a scapito di Simons, nuovamente chiesto di andare in esilio sulla destra, dopo l’intervallo contro la Turchia (il punteggio era allora 0-1). Ciò è dovuto solo allo scenario di questa partita e alla necessità di respingere il blocco turco.

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Perché secondo Koeman, affinché questo 4-2-3-1 possa schierarsi nel 3-2-5, deve poter contare su tre centrocampisti. Ciò che Depay non è, ai suoi occhi. “Memphis è il mio aggressore”, insiste in privato. Se soffre del nuovo rapporto tra Gakpo e Simons, non ha impedito a Depay di essere decisivo anche in questo Europeo (un gol e un assist). Se tutti e tre riescono a mettersi d’accordo allo stesso tempo, stasera si prospetta un bellissimo spettacolo pirotecnico olandese.

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