Il giapponese Hideki Matsuyama vola al primo turno, i francesi con la pancia molle alle Olimpiadi di Parigi 2024

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Ovviamente nulla è definitivo la sera del primo turno di questo torneo olimpico. Ma le basi per un dominio indiviso furono gettate dal giapponese Hideki Matsuyama. Autore di un corso (62), in comproprietà con l’argentino Eduardo Romero (2005), il tedesco Martin Kaymer (2009), il danese Rasmus Hojgaard e l’italiano Guido Migliozzi (2022).

Il 12esimo giocatore al mondo ha preso parte a queste partite mattutine che hanno beneficiato di green ricettivi dopo gli acquazzoni della notte precedente che avevano ammorbidito il terreno. Nella sua scia ci sono alcuni giocatori che si sono alzati presto, ma non Victor Perez, che è arrivato per primo al campo pratica all’alba. E per una buona ragione, è stato a lui che è toccato l’onore di centrare il primo colpo di questa terza edizione olimpica dal ritorno al golf ai Giochi di Rio nel 2016.

Erano le 9 in punto, il sole stava iniziando a spingere il termostato verso il rosso e una folla calorosa ha dato al giocatore di golf 31enne un benvenuto stellato sul tee numero 1. Spettatori che hanno preso tempo per raggiungere Yvelines poiché alle 13.30, 22.000 dei 30.000 biglietti venduti – capacità massima giornaliera concessa dal CIO, ovvero la metà di quella della Ryder Cup 2018 – erano stati convalidati agli sportelli d’ingresso del Golf Nazionale .

Pavon aveva idealmente lanciato il suo torneo

Perez ha gestito magistralmente questo primo tiro, premiato con un par. Ma dal secondo tee-shot la macchina si è bloccata. Un colpo di ferro a bunker pieno, un’uscita troppo golosa e il 75esimo al mondo ha raccolto il primo dei suoi quattro spauracchi in arrivo. Sul +3 all’inizio della 10a (grazie ad un birdie alla 5a), il pericolo c’era. I suoi sostenitori si sono presi la responsabilità di aiutarlo a licenziarlo. “Sono riuscito a entrare nel clamore della gente e cercare di trascorrere una mattinata fantasticaLui ha spiegato. Anche se il punteggio non era necessariamente buono all’inizio della giornata, mi sono detto quanto fossi fortunato ad essere lì, a giocare a golf davanti a persone che continuano a sostenerci e sperano che la ruota giri mentre siamo + 3 e la giornata non sta andando bene. Alla fine della partita ha funzionato bene, non so se questo ha giocato un ruolo, nel complesso ho comunque fatto qualche buon tiro. »

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Quanto basta per portare una carta sotto il par (-1) grazie ad un bellissimo finale (birdie a 15, par a 16 e birdie a 17 e 18). Una vera impresa su queste quattro buche considerate l’Amen Corner (il giudice di pace di Augusta, dalle 11 alle 13) di questo impegnativo tracciato e che lascia aleggia un’ondata di speranza sui prossimi tre giri nonostante il ritardo di 7 colpi a segno la testa.

A differenza di Tarbais, il suo compagno di squadra e amico della squadra francese, Matthieu Pavon, ha iniziato il suo torneo nel migliore dei modi, piazzando un birdie in partenza, come galvanizzato dalla frenetica marsigliese che gli ha illuminato il viso sul tee di partenza. Non era la follia della Ryder Cup di 6 anni fa, ma eravamo lontani anni luce dall’atmosfera formale e intima di un Open di Francia. “Ci sentiamo davvero in un’atmosfera diversa rispetto alle Majorha insistito il numero 1 francese. Ne abbiamo parlato con Collin (Morikawa) sulle prime due o tre buche mi ha detto che non l’aveva quasi mai sperimentato. Che era simile alla Ryder Cup ma trovava difficile giudicarlo perché non era al centro dell’attenzione. Magari ci vedremo l’anno prossimo con un po’ di fortuna. (se si qualifica per la partita Stati Uniti – Europa che si svolgerà a Farmingdale, New York)ma penso che debba essere vicino… »

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Ben lanciato dal suo birdie inaugurale, Pavon non è mai riuscito a liberarsi per cavalcare questa insolita ondata di incoraggiamento. Il suo putt su 1 è stato purtroppo uno dei pochi a cadere, soprattutto perché lo ha messo troppo lontano dalle flag. E anche se non ci fossero buche disastrose (2 spauracchi, 2 birdie), il giocatore del Bordeaux era lungi dal poter sperare di solleticare al meglio.

Tra questi, oltre a Matsuyama, troviamo il detentore del titolo, Xander Schauffele. Squat immutabile in testa alle classifiche, il recente vincitore dell’Open è solitario in seconda posizione, a due colpi dal vantaggio (-6). Nella sua partita di gala con Jon Rahm (6° in -4) e Viktor Hovland (-1), è stato lui a dettare il ritmo, così come il suo connazionale Scottie Scheffler (4 birdie, nessun bogey) insieme ai leader europei Rory McIlroy e Ludvig Äberg (14°, -3). A riprova che gli americani, pur assenti dalla disfatta del 2018, hanno tenuto la sconfitta in gola.

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