Il Losanna pareggia contro lo Zurigo, decisivo Tim Bozon

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E Zurigo cadde. Dopo nove partite di spareggio con altrettanti successi, questo lunedì sera la squadra zurighese è arrivata come un rullo compressore alla Vaudoise Arena di Losanna. Sono usciti sui bordi, picchiati e combattuti da chi è più forte di loro. Il Losanna vince 4-2 e ha il diritto di credere davvero nella propria fortuna in un duello sul ring.

Perché è successo lunedì sera ed è il fatto clou della seconda partita di questa finale. Quando lo Zurigo gioca a hockey, segna – con un classico slapshot di Sven Andrighetto (1-0). Ma quando lo Zurigo si arrugginisce diventa (quasi) una squadra normale. Con i suoi difetti.

Sull'1-0 per loro, gli uomini di Mark Crawford sono stati scossi due volte in pochi minuti nel primo terzo. Due controlli severi ma legali. L'ultima, dell'austriaco Michael Raffl, ha scosso così tanto Mikko Lethonen che quest'ultimo ha avuto difficoltà ad alzarsi e ad assistere al magnifico gioco a triangolo che si è svolto tra Tim Bozon, Ken Jäger e Raffl all'inizio e alla fine dell'azione (1- 1).

Sei punti in 7 partite per Bozon

Il nazionale francese, già autore di un'ottima stagione regolare, sta assumendo un'altra dimensione in questi play-off accendendo spesso la partita con le sue uscite vincenti dal tabellone con il disco.

Nel secondo terzo, lanciato perfettamente in contropiede sulla sinistra dal lettone Kenins, Tim Bozon aspetta fino all'ultimo momento per trovare una linea di passaggio che non arriva mai e mettere a segno all'improvviso un tiro all'incrocio dei pali. Simon Hrubec viene battuto, la Vaudoise Arena esplode. Se l'esterno francese aveva iniziato timidamente gli spareggi, ora ha sei punti in sette partite.

Lo Zurigo tornerà in powerplay con Andrighetto ma non era a posto in partita come su questo disco perso sfruttato da Kovacs che con un passaggio dai 15 metri trova Damien Riat per il 3-2. Negli ultimi minuti Raffl mette in difficoltà gli zurighesi con una deviazione per la gioia dei 9.600 spettatori losannesi. L’LHC equivale al successo ovunque. Adesso sa come far abbassare la testa all'orco zurighese.

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