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Se i giocatori del Real Madrid, che sabato alle 18.30 si recheranno a Maiorca, hanno assistito nel primo pomeriggio alla partita del Manchester City contro i loro avversari mercoledì nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, non devono farlo. hanno tremato di paura. Perché gli Sky Blues hanno sofferto a lungo, all'Etihad, contro il Luton, squadra già retrocessa (18°), in occasione di un successo finalmente ottenuto con un ampio punteggio (5-1) nell'ambito della Premier League. giornata 33.
Di certo Pep Guardiola, proprio in previsione dell'incontro infrasettimanale contro le Merengues (mercoledì alle 21), aveva ampiamente rimescolato la sua formazione titolare per l'occasione, lasciando Phil Foden, Jack Grealish, Bernardo Silva, John Stones e Rodri. Ma questi cambiamenti non bastano da soli a spiegare la goffaggine mostrata nell'ultimo gesto per più di un'ora dai Citizens, che hanno monopolizzato il pallone (74% di possesso palla) e accumulato 34 tiri. Ma solo dodici di questi tentativi hanno raggiunto l’obiettivo.
E Thomas Kaminski, il portiere degli Hatters, è spesso intervenuto senza troppe difficoltà su questi gol di Josko Gvardiol (12°), Kevin de Bruyne (22°), Ruben Dias (25°), Matheus Nunes (73°), Julian Alvarel (90+ 2°) … Quando il portiere belga è stato battuto, come su un cross di Nunes, il suo palo lo ha sostituito (27esimo).
Questa mancanza di precisione alla fine non ha penalizzato più di tanto gli Sky Blues, che hanno avuto l'occasione di aprire subito le marcature con un gol contro il senza campo di Daiki Hashioka, subentrato involontariamente in un mancato recupero di Erling Haaland. Poi il City ha dovuto aspettare fino al 64' prima di raddoppiare, con un magnifico mezzo tiro al volo dalla destra di Mateo Kovacic (2-0), su corner battuto da Alvarez.
Haaland, nel complesso molto deludente, ha comunque segnato (3-0, 76esimo), su rigore causato dall'insostenibile Jérémy Doku, autore anche di un gol clamoroso, dopo uno zigzag sulla sinistra (4-1, 87esimo). Il punteggio si chiude con un tiro forte di Gvardiol (5-1, 90+3).
Nel frattempo Ross Barkley salva l'onore con un exploit personale, dopo che Nunez perde palla davanti alla sua area (3-1, 81esimo). Questo successo consente al City di passare temporaneamente in testa alla Premier League, in attesa dei risultati delle sue due rivali nella corsa al titolo, vale a dire il Liverpool, che domenica ospiterà il Crystal Palace (15), e l'Arsenal, che poi ospiterà l'Aston Villa. (5:30 di pomeriggio.).
Club retrocessione tutti sconfitti
Inoltre, nel pomeriggio, il Nottingham Forest (17esimo) non ha dato aria nella sua lotta per evitare la retrocessione, subendo un pareggio in casa (2-2) contro il Wolverhampton. I Wolves hanno aperto le marcature con una straordinaria prodezza personale di Matheus Cunha (0-1, 40esimo), che poi ha pareggiato completando un pasticcio in area (2-2, 62esimo). Il Forest, tra questi due successi, aveva segnato due gol, tramite Morgan Gibbs-White, con un colpo di testa da calcio d'angolo (1-1, 45+1°), e tramite Danilo, da distanza ravvicinata (2-1, 57°).
Da parte sua, il Brentford, al Gtech Community Stadium, ha battuto senza troppe difficoltà lo Sheffield United (2-0), fanalino di coda, mentre il Burnley (19esimo) ha mancato ancora una volta l'occasione di vincere in casa, nonostante un punteggio di apertura di Josh Brownhill, che ha bloccato un passaggio sbagliato di Bart Verbruggen (1-0, 74esimo). Ma il portiere dei Clarets, Arijanet Muric, si è lasciato inspiegabilmente lasciare che un retropassaggio di Sander Berge scivolasse nei suoi gol (1-1, 79esimo). Tutte le squadre retrocesse hanno quindi perso questo pomeriggio, il che probabilmente non fa ben sperare per il loro futuro in Premier League.
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